«Firenze, la malavita alla gola» di F. M.

«Firenze, la malavita alla gola» I comitati spontanei annunciano altre lotte mentre Gava promette più poliziotti «Firenze, la malavita alla gola» La marcia dei 4 mila: siamo indifesi, non razzisti FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il giorno dopo la «marcia dei cittadini indifesi» contro scippi, furti, borseggi, aggressioni e spaccio di droga, fra i membri del Comitato spontaneo che ha portato in piazza quattromila fiorentini c'è un'atmosfera di trionfo che sconfina nell'incredulità. Alla vigilia della protesta, nessuno avrebbe scommesso su un numero così alto di adesioni. Soprattutto se si considera che il Comitato non ha alcuna struttura organizzativa. Ne fanno parte un gruppo di abitanti e di commercianti di alcune strade del centro storico (via Faenza, piazza Madonna, via del Giglio in particolare), «stanchi di essere ora bersaglio della cosiddetta microcriminalità, ora spettatori di sanguinosi regolamenti di conti a colpi di pistola o di coltello tra bande di spacciatori nordafricani». E' nata così, all'inizio senza neanche troppa convinzione, l'idea della «marcia dei cittadini indifesi». Qualche manifesto attaccato sui muri del centro, qualche comunicato sulle cronache cittadine dei giornali, uno striscione in via Faenza, sono stati gli unici mezzi per far conoscere le motivazioni dell'iniziativa e fissare l'appuntamento di martedì mattina in piazza Santa Maria Novella, un tempo meta turistica e oggi «mercato» dell'eroina. Un primo risultato la prote¬ sta l'ha già ottenuto. Il capo della polizia Parisi, su incarico del ministro degli Interni Gava, predisporrà un piano di immediato intervento su Firenze, per fare fronte ai problemi della microcriminalità. E' l'impegno di maggior rilievo scaturito da un incontro tra Gava, Parisi, il sindaco Morales (psi) e l'assessore alla Cultura nonché sottosegretario agli Interni Spini. «Siamo soddisfatti di com'è riuscita la manifestazione — dice Stefano Marmugi, uno dei promotori —. Abbiamo anche deciso che nei prossimi giorni il comitato si costituirà ufficialmente e nominerà un organo direttivo con il compito di coordinare le nuove iniziative». Inutile chiedere quali. «Abbiamo ancora qualcosa in serbo — si limita a dire Marmugi — perché il ferro va battuto quand'è caldo. Presto vi faremo sapere». Intanto è stato diffuso un comunicato nel quale si ringraziano i cittadini che hanno aderito alla manifestazione e si ribadisce che lo scopo era solo quello di protestare per il degrado della città e per la criminalità «di ogni razza e colore». Una precisazione che suona come risposta alle accuse di razzismo. Ma per il comitato i problemi potrebbero cominciare ora. Non sarà facile mantenere la spontaneità e l'indipendenza dai partiti. A pochi mesi dalle elezioni, q^ei quattromila cittadini indifesi fanno gola a molti, [f. m.]

Persone citate: Gava, Morales, Parisi, Stefano Marmugi

Luoghi citati: Firenze