Corruzione, condannati 18 vigili

Corruzione, condannati 18 vigili La sentenza a Milano: in cambio le loro automobili venivano riparate gratis Corruzione, condannati 18 vigili Dopo l'incidente «consigliavano» il carrozziere MILANO DALLA REDAZIONE Incidente stradale; l'auto seriamente danneggiata. Il vigile urbano prende i rilievi. Poi si avvicina all'automobilista coinvolto: «Bisogna far rimuovere la vettura da un carro attrezzi, lei sa già a chi rivolgersi?». «Veramente no». «Guardi, le dò io l'indirizzo di un'officina. Oltre al soccorso stradale fanno anche lavori di carrozzeria; se vuole può fare riparare lì l'auto». Un dialogo innocente, un buon consiglio disinteressato da parte di un solerte vigile urbano? Tutt'altro. Secondo il tribunale di Milano, dietro questo dialogo c'era una rete di corruzione che ha coinvolto diciotto vigili, condannati ieri a pene varianti dal milione di multa ai due anni di reclusione. Lo scandalo era scoppiato nell'ottobre del 1988, dopo la denuncia del proprietario di una carrozzeria, Sebastiano Scatà: «Non riesco più a lavorare — si era lamentato —, le macchine che hanno subito in- cidenti vengono tutte mandate in certe carrozzerie. Sono sabotato dai vigili urbani perché ho rifiutato di sottostar^ t1 loro ricatto: pretendevano da me il 20 per cento sui ricavi delle riparazioni». Scatà non era stato in grado di dare un volto ai vigili che avevano chiesto la tangente, però, indagando sugli incidenti stradali avvenuti, gli inquirenti si erano resi conto che effettivamente alcune carrozzerie apparivano favorite. Una in particolare, che appartiene a una donna. La signora, interrogata, in un primo tempo non sa spiegare il perché di tanta fortuna. Poi, passata da semplice testimone a possibile imputata di corruzione, decide di raccontare tutto. Viene così fuori una storia non di tangenti ma di «favori». Alla sua carrozzeria arrivavano sì le auto che avevano subito incidenti, ma anche quelle dei vigili urbani, delle loro mogli, dei parenti e degli amici: tutte rimesse in ordine gratis. Questo «scambio di favori» secondo la magistratura aveva i contorni di un autentico reato: inizialmente l'accusa era di concussione, poi trasformata in corruzione semplice. Carmine Sicignano, Davide Sandonà, Angelo Grossi, Giovanni Frazzi e Luigi Nusuriello sono stati condannati a due anni di reclusione e 600 mila di multa. Nella sentenza è stabilita anche l'interdizione dai pubblici uffici per tutti, per un periodo variabile a seconda della pena. Saranno quindi sospesi dal servizio? Sì, se la sentenza diventerà definitiva. Prima il Comune può scegliere e sinora, fin da quando era cominciata l'inchiesta, ha deciso che il comportamento dei vigili sotto processo non era poi così grave da giustificare il loro allontanamento dal... luogo dell'incidente.

Persone citate: Angelo Grossi, Carmine Sicignano, Davide Sandonà, Giovanni Frazzi, Luigi Nusuriello, Sebastiano Scatà

Luoghi citati: Milano