L'effetto-Milan colpisce la Under

L'effetto-Milan colpisce la Under CAMPIONATO EUROPEO Gli azzurrini di Maldini affrontano ad Ancona la Spagna nell'andata dei quarti L'effetto-Milan colpisce la Under Salvatori, Fuser e Stroppa: il marchio rossonero ANCONA DAL NOSTRO INVIATO Berlusconi non c'entra, anche perché a lui, eventualmente, interessa la panchina della Nazionale A, quella di Vicini, però è indubbio che il rossonero è di moda anche fra gli azzurrini. Cesare Maldini, molto sensibile a questa punzecchiatura iniziata praticamente col suo passaggio all'Under 21, respinge subito la domanda con una domanda che è una replica: «Anche qui?» borbotta e alza gli occhi al cielo per non far vedere quello che gli passa per la mente. Peraltro intuibile. E quasi a dimostrare che la febbre rossonera con relativa influenza arriva anche fra gli azzurrini, annuncia Stroppa con la maglia numero 9, Salvatori mediano e Fuser a centrocampo con Antonioli e Simone in panchina. Tre su cinque, una buona media. Però è buona anche quella del Torino: due in campo su tre, la proporzione esiste ed allora si potrebbe anche dire che il et ha sempre il cuore diviso a metà fra le due squadre in cui ha militato, appunto Milan e Toro. Ovviamente sono coincidenze: Maldini sceglie in base alla forma e quando vuole trasformare il bianco in nero o viceversa fa giocare anche chi non trova posto in prima squadra (tipo Stroppa) perché gli serve ripetere una tattica già collau¬ data con successo a Brighton, contro la fortissima B inglese. A chi argomenta che là le punte si chiamavano Schillaci e Rizzitelli, risponde: «Casiraghi sarà lo Schillaci di turno, Di Canio il Rizzitelli». Per lui il laziale è più punta che tornante mentre Salvatori e Carbone gli offriranno la copertura che Venturin (in panca) e Corini (a casa) prospettavano in precedenza. Sulla carta le ragioni sono tutte sue: «Di Canio sarà di supporto a Casiraghi mentre Stroppa potrà agire centralmente. L'importante sarà evitare di subire gol, per cui dovremo contenere a fondo quell'Amor, bravissimo nell'uno-due, capace di arrivare in area da solo. Abbiamo visto alcune videocassette e ho spiegato a Cravero come dovrà chiudere quando vedrà Amor scattare per lo scambio di palla. I nostri avversari sono fortissimi, giocano tutti titolari in A, a parte i due portieri. Dunque, la solita Spagna rognosa, guai a sottovalutarla anche perché giocare in casa la prima sfida dei quarti di finale di questo Europeo è uno svantaggio». Il suo rivale, Jesus Maria Pereda, ha già messo le mani avanti: «Firmerei subito per un pareggio, anche per una sconfitta di misura, 2-1 ad esempio». Furbo l'amico. Pereda prese il posto di Suarez nelle file del Barcellona quando il grande Luisito emigrò all'Inter. Ha preso ancora il suo posto, stavolta in panchina, quando Suarez è stato promosso alla A. «Adesso spero che... vinca il Mondiale, così non dovrò sostituirlo ancora», scherza. Aspettiamo dunque la conferma alle teorie di Maldini in una partita attorno alla quale tira aria di rivincita. Anche se fra azzurrini e furie rosse sono cambiati i personaggi rispetto a Valladolid, fine ottobre '86, quando le truppe di Vicini persero ai rigori con l'armada di Suarez. Nuovi tecnici, nuovi giocatori: soltanto il capitano è lo stesso di allora anche se più maturo, meno propenso a credere alle illusioni della vita. E oltre a Cravero, nell'Italia di Maldini ha ritrovato posto Benedetti: i due entrano ed escono dalla rappresentativa con una facilità insolita, ma questo è il mestiere del calciatore. Inseparabili compagni di squadra, i due granata non hanno mai militato assieme nella'Under. Cravero ha giostrato con Ferri, poi con Francini quindi con Baroni; Benedetti è passato da Lucci a Costacurta, da Galli a Pellegrini. Gli altri restavano, loro uscivano. «Ora pensiamo a questa partita — dice il capitano del Torino —. L'importante sarà non subire reti perchè nel ritorno troveremo sicuramente un'atmosfera pesante. Purtroppo contro la Spagna di Suarez sprecammo due grosse occasio¬ ni con Mancini: non avremmo dovuto arrivare ai rigori... Ora loro hanno due grossi giocatori, Hierro ed Amor: dovremo controllarli con attenzione, sono già pezzi grossi del loro campionato. Il Mondiale? Ho perso ogni speranza, me l'ha detto anche Vicini. Importante è tornar col Toro in A, poi si vedrà». Giorgio Gandolf i RAITRE ORE 15 Italia Spagna PERUZZI 1 DIEGO GARZJA 2 LACABEG ROSSINI 3 ALCORTA SALVATORI 4 FERREIRA BENEDETTI 5 HIERRO CRAVERO 6 ABELARDO DICANIO 7 BANGO CARBONE 8 AMOR STROPPA 9 CONTE FUSER 10 ALFREDO CASIRAGHI 11 CARVAJAL Arbitro: SYME (Scozia) ANT0NI0LI 12 FERRER LANNA 13 CANIZARES VENTURIN 14 RAUL BUS0 15 GARITAN0 SIMONE 16 AGUILERA

Luoghi citati: Ancona, Italia, Scozia, Spagna