Un nuovo look per l'Italstat di Roberto Ippolito
Un nuovo look per l'Italstat Nobili vuole concentrare tutto in quattro società di «riferimento» Un nuovo look per l'Italstat Stop alla figura del controllore-controllato ROMA. L'Italstat avrà un vestito tutto nuovo: la finanziaria Iri per le infrastrutture cambierà assetto organizzativo. Si sta delineando un'autentica rivoluzione: il progetto, che dev'essere perfezionato, prevede che scompaiano molte società del gruppo, finora disperse in un fitto arcipelago. Per le oltre cento aziende controllate o collegate si profila quindi l'ipotesi di accorpamento (creazione di quattro società «di riferimento» per altrettanti settori operativi): costruzioni, edilizia, concessioni edilizie e ingegneria. Sono coinvolte aziende come Condotte, Bonifica e Garboli. La trasformazione è allo studio delle strutture interne Italstat che lavorano in parallelo con Tiri. Ci si chiede se basterà per far diminuire la tensione fra il presidente dell'lri, Franco Nobili, e quello dell'Italstat, Ettore Bernabei. Fra gli obiettivi generali che Nobili sostiene c'è l'eliminazione della polverizzazione delle società dell'lri, fenomeno che all'Italstat tocca punte record. «Tendiamo — afferma — ad assemblare le aziende perché raggiungano dimensioni europee. In ogni set¬ tore in cui siamo presenti è opportuno unire risorse finanziarie ed energie umane». Il piano che dovrà ottenere il via libera dall'Iri comporta anche due acquisizioni realizzate all'interno dell'ente. L'Italstat dovrebbe ottenere il 30% dell'Italimpianti e il 51% della Castalia. L'Italimpianti opera nel settore impiantistico ed è interamente nelle mani dell'lri; quote di minoranza dovrebbero andare ad altre finanziarie, come la Finmeccanica. Castalia è la società per l'ambiente di cui l'Italstat ha solo il 5% più il 20% della controllata Italtekna; il capitale è diviso fra vari soggetti (come Finmeccanica e Finsiel), ma nessuno è in posizione di comando. Può invece allontanarsi dall'Italstat la società Autostrade per la quale Nobili vuole un diverso equilibrio azionario. Gli accorpamenti voluti dal presidente Iri ribaltano la filosofia di Bernabei che ha sempre preferito tanti piccoli centri di responsabilità. Nobili non solo punta agli accorpamenti, ma vuole applicare il principio secondo cui il dirigente di una società controllante non deve avere incarichi anche in una controllata: lo ha espli¬ citamente chiesto con una lettera inviata a tutte le finanziarie. Il caso del controllore-controllato all'Italstat è piuttosto diffuso; in particolare, il direttore generale Sergio Badò è anche presidente della Rep, posseduta al 100%. La Rep è una delle società coinvolte nell'ipotesi di riorganizzazione. Il riassetto inciderà perciò sulla mappa del potere. La Rep opera nell'edilizia e la prefabbricazione. E' previsto che venga accorpata con altre società edili: Italedil, Imco e Garboli. Per le costruzioni, il processo unitario riguarda Condotte, Italstrade e Italgenco. La Condotte non dovrebbe essere riammessa in Borsa, soluzione scartata alla Consob: sarà dirottata al Ristretto. Il titolo Condotte è stato sopeso cinque anni fa dopo il caso Bandar Abbas (il mancato pagamento per la costruzione di un porto in Iran per il quale c'è ora un accordo). Per le attività di ingegneria, l'unificazione riguarda Bonifica, Italtekna, Spea e Italeco. Per le concessionarie edilizie, saranno messe insieme Italposte, Edilpro e Svei. Roberto Ippolito
Persone citate: Bandar Abbas, Bernabei, Ettore Bernabei, Franco Nobili, Garboli, Sergio Badò
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