Silvana Dall'Orto finisce in carcere

Silvana Dall'Orto finisce in carcere Dopo la scoperta del pacco-bomba: con la donna (rapita nell'88) arrestato il fratello Silvana Dall'Orto finisce in carcere A Reggio Emilia per tentata estorsione e strage REGGIO EMILIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Silvana Dall'Orto è stata arrestata. Il capo d'imputazione parla di strage e tentata estorsione. E' pertanto logico dedurre che il magistrato ritiene che la protagonista di uno dei sequestri più chiacchierati d'Italia sia coinvolta nel sinistro episodio del pacco-bomba recapitato venerdì scorso nell'abitazione del cognato Oscar Zannoni. Con Silvana Dall'Orto, ièri sera ha varcato la soglia del carcere reggiano di San Tommaso il fratello Artemio. Entrambi sono stati prelevati poco dopo le 21 dai carabinieri nelle rispettive abitazioni di Casalgrande e di Traversetolo di Parma. I militari hanno eseguito un ordine di arresto della procura della Repubblica reggiana. Sulla svolta che le indaginilampo hanno subito nelle ultime ore gli inquirenti adesso non fanno rivelazioni. Silvana Dall'Orto è entrata in carcere poco dopo le 22. E' scesa da un'auto bianca, accompagnata da carabinieri agenti in borghese. La seguiva una «gazzella» dell'Arma. Elegante anche in quest'occasione, come le immagini di tanti mesi di cronache l'hanno sempre mostrata, indossava un cappotto blu e tacchi a spillo. Agli agenti che la circondavano, alla vista dei fotografi, ha urlato: «Non vole¬ vo le foto!». Quasi un'ora dopo è stato portato in carcare il fratello Artemio, 51 anni, titolare di un'impresa che costruisce betoniere. In questi giorni seguiti il fallito attentato ad Oscar Zannoni, Silvana Dall'Orto aveva rifiutato di fare qualsiasi dichiarazione. Com'è noto, nella villa reggiana del cognato, era giunto venerdì un pacco postale. Una telefonata, dalla quale probabilmente sono partite le indagini degli inquirenti, aveva impedito una strage. Zannoni, infatti, s'era ben guardato dall'aprire l'involucro, giunto da Mantova. Poco dopo gli artificieri ne scoprivano il contenuto: dieci candelotti di dinamite (oltre un chilo) ed un congegno elettrico azionato da due pile a nove volt. Insomma, un pacco trasformato da abili mani in un ordigno ad alto potenziale. Oscar Zannoni, 48 anni, sposato e con due figli di 6 e 10 anni, era sul chi va là da alcuni giorni. I bambini pare arrivassero a scuola sotto scorta. Evidentemente il pacco-bomba era il momento conclusivo di una strategia in atto da tempo allo scopo di estorcere denaro al cognato della Dall'Orto, un ricco imprenditore dell'industria ceramica, divenuto ancor più potente nelle settimane successive alla liberazioen della donna, grazie all'acquisizione del 54% del pacchetto azionario della «Cisa Cerdisa». Alla liberazione della cognata, avvenuta nella notte fra il 1° e il 2 maggio 1989, dopo 195 giorni di prigionia, Oscar Zannoni aveva contribuito tangibilmente sborsando due dei quasi quattro miliardi versati ai rapitori dal marito della Dall'Orto, Giuseppe Zannoni. La liberazione dell'avvenente signora aveva scatenato non solo la cronaca nera, ma anche quella rosa, per le dichiarazioni disinibite rilasciate dalla donna relativamente ai particolari della prigionia. Si parlò di «sindrome di Stoccolma» per quanto la donna riferì sul trattamento riservatole da uno dei carcerieri. Anche a causa di queste parole a ruota libera, le indagini ebbero un andamento singolare, culminato nel fermo del marito, durato peraltro soltanto un paio d'ore, con l'accusa di favoreggiamento e calunnia. Il magistrato ipotizzava, infatti, che con il suo comportamento, Giuseppe Zannoni ostacolasse le indagini agevolando così i sequestratori. L'addebito di calunnia derivava invece proprio dall'aspetto «rosa» che la vicenda andava assumendo, dichiarazione dopo dichiarazione. Il marito avrebbe infatti accusato di falso il commissario di polizia che, stilando uno dei primi rapporti dopo la liberazione, aveva accennato ad un presunto feeling tra la donna e il suo carceriere. Bruno Cancellieri

Luoghi citati: Casalgrande, Italia, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Stoccolma, Traversetolo