Superfortunato tradito dalle Poste

Superfortunato tradito dalle Poste Nove giorni da Trieste a Roma, così il biglietto è arrivato fuori tempo massimo Superfortunato tradito dalle Poste Per un ritardo perde200 milioni di Fantastico ROMA. Il fortunato possessore di un biglietto milionario o miliardario di una lotteria nazionale si affretti a incassare il premio. E ci vada personalmente o mandando, sempre di persona, un suo incaricato. Infatti non vale il timbro di spedizione dell'assicurata postale, ma, anche se può sembrare ingiusto, solo la data del suo arrivo a Roma. Per il vincitore, quindi, oltre alla perdita degli interessi, può aggiungersi addirittura la beffa di non poter incassare neppure una lira. E' accaduto ad un anonimo signore di Trieste che, per colpa dei ritardi delle Poste e delle regole burocratiche in vigore da più di 40 anni, ha perso i 20d milioni vinti due anni fa alla Lotteria di Capodanno. E' questa la sorprendente conclusione confermata dal ministro delle Finanze Rino Formica in risposta ad un'interrogazione dell'onorevole Roberta Breda (psi). Ma non è l'unica sorpresa. Formica afferma che i biglietti vincenti delle lotterie nazionali devono essere presentati per l'incasso o fatti pervenire al ministero «a rischio del possessore e a pena di decadenza al diritto al pagamento del relativo premio, entro il centottantesimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale» e che passano in media quattro mesi prima che l'Erario provveda al saldo dei premi presentati in tempo utile all'incasso, «perché la procedura, prevedendo l'in¬ tervento di organismi di diverse amministrazioni dello Stato, non può agevolmente comprimersi in tempi più brevi o, comunque, definibili con modalità perentorie». In pratica lo Stato paga in ritardo i premi delle lotterie guadagnando anche sugli interessi. Si pensi, ad esempio, che nell'ultima Lotteria Italia, abbinata alla trasmissione «Fantastico» condotta su Rail da Massimo Ranieri, il primo premio è stato di 4 miliardi. Calcolando un interesse annuo del 10 per cento netto, il pagamento dopo quattro mesi significa per il vincitore un mancato guadagno di 133 milioni. Nella sua interrogazione la socialista Breda aveva lamen¬ tato che il ministero delle Finanze non avesse ancora pagato il premio di 200 milioni relativo al biglietto serie F 254936, vincitore di uno dei premi di consolazione della Lotteria Italia, estratti il 6 gennaio '88, nonostante fosse stato tempestivamente presentato per l'incasso. Ma il ministro Formica ha escluso qualsiasi possibilità di pagamento. Motivo: «Il biglietto è stato presentato all'incassò dalla Cassa di risparmio di Trieste mediante assicurata postale n. 1543 del 20 luglio '88, pervenuta alla competente direzione generale per le entrate speciali del ministero delle Finanze il 29 luglio '88, cioè oltre il termine regolamentare scaduto il 26 luglio '88, vale a dire il centottantesimo giorno successivo al 28 gennaio '88, data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del bollettino dell'estrazione della Lotteria Italia '87». In pratica la lettera assicurata ha impiegato ben nove giorni per arrivare a Roma da Trieste. Ne sarebbero, invece, bastati appena tre in meno per sbloccare il pagamento dei 200 milioni. Restano due domande: perché la data apposta sul timbro postale che vale abitualmente per la spedizione delle denunce dei redditi Irpef ed Iva non deve valere anche per incassare i soldi delle Lotterie? E perché addossare al mittente la colpa delle disfunzioni postali? lf [p.l.f.1

Persone citate: Formica, Massimo Ranieri, Rino Formica, Roberta Breda