Presi d'assalto i negozi di Berlino Est di Alfredo Venturi

Presi d'assalto i negozi di Berlino Est Presi d'assalto i negozi di Berlino Est Timori per la fine dei prezzi politici in vista dell'unione BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nella Repubblica Democratica è tempo di panico. Ieri le code, davanti ai negozi in cui si vendono generi alimentari, erano molto più lunghe del solito. In poche ore, l'eccesso di domanda ha messo in ginocchio il rudimentale sistema di approvvigionamento del Paese: verso mezzogiorno, molti punti di vendita avevano già esaurito le scorte di carne, latte, pane e di altri beni di prima necessità. Attorno alla stessa ora, il primo ministro Hans Modrow, parlando alla Camera del Popolo, invitava la gente alla calma, a non farsi prendere dal panico: non riempitevi la casa di prodotti alimentari, non ritirate tutti i vostri risparmi (altra tendenza, questa, degli ultimi giorni). La ragione della corsa forsennata agli acquisti, che ricorda chiaramente gli accaparramenti di certi momenti critici della storia europea, è da ricercare in una raccomandazione al governo che è stata votata lunedì scorso dalla «tavola rotonda», l'organo che raggruppa le forze politiche tedesco-orientali. Bisogna smantellare, aveva suggerito la «tavola rotonda», il sistema delle sovvenzioni ai generi alimentari, come primo passo verso la ristrutturazione del sistema economico. Nella raccomandazione si indica anche come potrebbe essere impiegato il denaro che fino ad ora è stato usato per finanziare i prezzi politici dei prodotti di prima necessità: si parla di circa trenta miliardi di marchi all'anno. Il suggerimento della «tavola rotonda» è tipicamente di stampo liberista: dividendo quella somma per la cifra che misura la popolazione si ottengono centocinquanta marchi al mese per ogni cittadino. Ma, a quanto pare, la gente tiene molto di più ai prezzi politici che a questa specie di au¬ mento individuale del reddito. La fine delle sovvenzioni implica infatti che il pane, il latte, ìa carne finirebbero con il costare tre volte i prezzi di oggi. Mentre i tedeschi orientali fanno i loro conti, e ammassano scorte come in vista di un assedio, inizia i suoi lavori la commissione mista che il cancelliere tedesco-occidentale Kohl e il primo ministro orientale Modrow hanno incaricato di preparare l'unione monetaria. La prima riunione si è svolta ieri a Berlino Est: i capi delle due delegazioni, l'orientale Walter Romberg e il federale Horst Koehler, hanno fatto le loro dichiarazioni preliminari. Il primo ha sottolineato la necessità che l'unione monetaria sia accompagnata da misure sociali che ne attenuino l'impatto sulla popolazione. Il secondo ha puntato sull'urgenza di una esatta documentazione, che renda possibile la fissazione di un calendario dei passi verso l'unione delle mo¬ nete e la comunità economica intertedesca. Al faticoso avvio dei lavori della commissione mista ha fatto riscontro, a Bonn, l'appello che il canceiliere Kohl ha rivolto ai responsabili del mondo produttivo, perché facciano insieme il loro interesse e un'opera di solidarietà nazionale investendo il più possibile nella Repubblica Democratica. Entusiasta della disponibilità registrata, Kohl ha detto che l'economia federale è sui blocchi di partenza, pronta a dare un contributo sostanziale al decollo della Germania orientale. Al tempo stesso il Cancelliere ha ricordato le condizioni: un sistema bancario efficace, l'introduzione delle leggi di mercato, il sostegno alle piccole e medie imprese. Tyll Necker, presidente degli industriali, ha chiesto lo sgravio di certi oneri sociali. Di opposto parere, come vuole un collaudato gioco delle parti, il presidente della centrale sindacale Dgb, Ernst Breit. La rinuncia a quegli sgravi, sostiene, deve servire a finanziare gli aiuti alla Repubblica Democratica. Breit invita il governo, affiancandosi così al punto di vista di Berlino Est, a versare gli aiuti urgenti per quindici miliardi di marchi vanamente richiesti da Modrow. Come sarà finanziata una riunificazione che si preannuncia comunque costosissima, è materia di ipotesi contraddittorie. Un ministro, Waigel, esclude ritocchi fiscali che un suo collega, Bluem, considera prima o poi inevitabili. Il presidente della Bundesbank, Poehl, esclude che si possa pagare la fattura dell'unità stampando moneta, ma se condo voci insistenti i torchi della zecca hanno funzionato a pieno regime, lo scorso fine settimana, sfornando alcune decine di miliardi di marchi. Alfredo Venturi

Persone citate: Ernst Breit, Hans Modrow, Horst Koehler, Kohl, Modrow, Waigel

Luoghi citati: Berlino Est, Bonn, Germania