Capriglio, alcova del duca

Capriglio, alcova del duca Una scuola d'arte nella villa che fu luogo di svago di Amedeo II Capriglio, alcova del duca Restauri e progetti per il suo recupero L'edificio è di proprietà del Comune In strada Traforo del Pino, una nuova pennellata felice nella mappa torinese: l'antica villa precollinare del Capriglio, prezioso gioiello settecentesco nato per gli svaghi di Vittorio Amedeo II, tornerà a rivivere recuperata ed affidata in comodato all'Istituto Statale d'Arte «Passoni» di via Della Rocca. La «bella addormentata» si risveglierà così da un degrado iniziato nel 1962, quando gli ultimi proprietari la cedettero al Co-, mune dopo che il suo parco era stato brutalizzato dalla camionale inaugurata davanti al complesso. Ora, finalmente, il risveglio da un letargo abbruttito dal sistematico saccheggio dei teppisti, mentre le porte murate torneranno a spalancarsi su scorci carichi di suggestione. Anticipa Mila Pistoi, direttrice dell'Istituto: «Ospiteremo al "Capriglio" una serie di corsi di specializzazione parauniversitari nel settore tessile, adibendolo inoltre a museo delle nostre collezioni di moda. A tale scopo la villa sarà restituita alla dignità architettonica originaria». Al piano terreno e al primo piano: i locali di esposizione museale accanto a sale per esposizioni e lezioni, biblioteche, spazi per consultazione oppure per meeting e manifestazioni di aziende tessili. Nel seminterrato, servizi e depositi. Il parco circostante, infine, verrà gratuitamente risistemato dall'Università di Agraria. Intorno al miliardo e mezzo la spesa preventivata, che l'Istituto conta di affrontare grazie alle disponibilità che «l'interessante e qualificato uso proposto dalla scuola sta attualmente stimolando presso vari enti, a partire dall'Istituto San Paolo, la Cassa di Risparmio e il Gft». Il prossimo 28 febbraio, intanto, la riunione costitutiva dell'«Associazione Culturale Capriglio» che guiderà l'operazione e coordinerà le future attività culturali, formative ed editoriali che qui avranno sede istituzionale e punto di riferimento permanente. Tra i suoi scopi statutari: studi e analisi nel campo dell'abbigliamento, ricerche storico-documentali sulle industrie produttrici, conservazione e restauro dei manufatti, analisi delle moderne problematiche produttive e distributive della moda. Tra i soci fondatori, Maria Gabriella di Savoia (che ha appena offerto all'Istituto 23 divise sabaude) e Valerio Castronovo, il presidente dell'Ordine Costruttori Degiuli e Michele Falzone, l'architetto Roberto Gabetti e il direttore dell' Agrario, Quaglino. Spiega Mila Pistori: «Mentre l'immagine moda sembra ormai monopolizzata da Milano e Firenze, il nostro Istituto punta a collegamenti operativi sempre più stretti con quel settore industriale che, dal GFT alla Miraglio e alla «Tamigi» di Moncalieri, sta riconfermando a Torino un ruolo d'avanguardia nel tessile di confezione». Rientrano in tale angolazione il corso di perfezionamento mirato alla fondazione di una università della moda con l'Unione Industriale e il Gft, oppure il recente coordinamento della ricca biblioteca specialistica e dei reperti che, offerti da collezionisti privati, confluiscono oggi in un incantevole «tesoro» storico di telai Jacquard, manichini personalizzati di note sartorie, corredi da neonato e accessori femminili di ogni epoca. E' questa grazia di altissimo artigianato, che l'Istituto d'Arte fondato al pittore Italo Cre¬ mona si prepara adesso a trasportare a «Il Capriglio». Anche se i falpalà e le trine di Mila Pistoi nascondono un'anima in fil di ferro. Sostiene lei: «Non ci interessano le formule stantie di laboratori sperimentali o vivai creativi. In rapporto ad un mercato estero sempre più concorrenziale, noi ci prefiggiamo di fornire programmi ancorati alle necessità industriali del ramo. E di offrire ad enti pubblici e privati specialisti qualificati, preparati nell'ambito di un'area viva in equilibrio tra industria e cultura, tra scuola e sistema produttivo». Luisella Re Finiranno l'abbandono e l'incuria per Villa Capriglio

Luoghi citati: Capriglio, Firenze, Milano, Moncalieri, Torino