Quest'amore meraviglioso

Quest'amore meraviglioso Handicap e sessualità Quest'amore meraviglioso «Al silenzio... all'imbarazzo... all'invisibilità tra femminile ed handicap» è il titolo del convegno che si tiene venerdì prossimo presso il Falazzo degli Affari in piazza della Costituzione 8, alla Fiera di Bologna. L'iniziativa è promossa dal Centro di documentazione «Tamarri-Fortini» dell'Aias, dal Progetto Donna e dall'Assessorato alle Politiche Sociali della città. In merito ai temi che saranno oggetto di discussione, abbiamo sollecitato queste riflessioni a Rosanna Benzi (la donna che da anni vive in un polmone d'acciaio all'ospedale San Martino di Genova), che volentieri pubblichiamo. Silenzio, imbarazzo, invisibilità. Quale ruolo occupa la donna handicappata oggi? Personalmente credo che sia portata a confrontarsi su questo problemaperché al di là di qualche piccola conquista, non molto è cambiato sulla cultura dell'handicap né tantomeno quella al femminile. Eppure sono certa che solo da questa metà del cielo, quella in carrozzina o sorretta da un bastone potrà nascere un nuovo modo per affrontare i problemi e trovare le soluzioni giuste. Bisognerà imparare a trattare l'handicappato come una persona capace di sentire, di amare e di dare tanto da poter credere che qualcuno lo possa riamare, desiderare, sia fisicamente che spiritualmente. Non ho mai dubitato, nemmeno per un istante, che amare un uomo ed essere riamata fosse un mio diritto, com'è diritto dj ogni donna. Ma prima di gridarlo, quanta paura di essere fraintesa, di sembrare ridicola o, ancora peggio, illusa. Quindici o veni'anni fa non era certo che tutti capissero, che tutti vedessero la fantasia anziché la follia; il sentimento anziché la perversione; l'amore anziché il peccato. Confesso che anche oggi la mia storia d'amore è circondata da una curiosità discreta, non abbiamo bisogno di un consenso di massa per fare ciò che sentiamo giusto, ma esser circondati da una comprensione illuminata invece che da un'ostilità oscurantista ci fa sentire bene, felici e d'accordo con il mondo. Ma non sempre è così. Quando a volersi bene, o a cercare il sentimento e la pace di sé non sono persone «normali» ma handicappati, le cose si complicano, le «interferenze» si moltiplicano. Ma è così difficile da capire? Ognuno, a suo modo, prova dei sentimenti, delle emozioni, delle sensazioni che spesso si trasformano in amore verso una persona. Quindi perché scandalizzar si? La sessualità è un dono che è stato dato a tutti, come si può continuare a credere che noi si rimanga in eterno dei piccoli Peter Pan ?Ese sei donna il ses so non deve esistere. Silenzio., imbarazzo... La famiglia, quelli che si sentono «normali» sono altri ostacoli da superare perché il problema vero è la difficoltà di queste persone ad accettare l'amore ed il sesso fra i diversi, per non dire con <d diversi». Evidentemente sono lo ro per primi ad avere dei tabù e delle inibizioni. All'inizio può capitare che lo stesso partner abbia delle remore a toccarti e ad accarezzarti. Mi ricordo l'imbarazzo e i sensi di colpa di Mario ad aprire il mio cilindro, quasi significasse profanare o commettere un gesto sacrilego. Poi gli insegnai a considerarlo un vestito carino, attraente co me me... del resto! E provammo il gusto di sfilarlo. Io mi sento pulita. Sento di non fare nulla né di amorale né di sporco. L'a more è un gioco, è gioia, è una commedia dove ognuno ha la sua piccola parte e tutti la reci tiamo sentendoci «unici». Rosanna Benzi Rosanna Benzi testimone di nozze di due amici nella cappella del San Martino

Persone citate: Progetto Donna, Rosanna Benzi

Luoghi citati: Bologna, Genova