Germania, compromesso Usa-Urss?

Germania, compromesso Usa-Urss? Proposta di Bush a Gorby (che punta a un distacco tedesco dal comando militare dell'Alleanza) Germania, compromesso Usa-Urss? Tedeschi uniti nella Nato, ma con soldati sovietici all'Est WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli Stati Uniti stanno negoziando dietro le quinte con l'Urss per convincerla ad accettare che la futura Germania unita rimanga nella Nato. I negoziati si svolgono nell'ambito della Commissione Quadripartita su Berlino, con la panecipazione dell'Inghilterra e della Francia. La proposta alleata a Mosca sarebbe questa. La parte orientale della nuova Germania non entra nel comando militare integrato della Nato; e per un periodo transitorio l'Urss può mantenervi delle truppe a cui la Polonia assicura il diritto di passaggio sul suo territorio. La notizia dei contatti UsaUrss è venuta ieri dal segretario di Stato americano Baker in un'intervista alla tv, alla vigilia della visita a Washington del presidente cecoslovacco Havel. Havel intende chiedere a Bush che Praga e Varsavia siano presenti alle trattative sull'unità tedesca almeno come osservatori. «E' anche nell'interesse sovietico che la nuova Germania rimanga nella Nato — si è limitato a dire Baker —. A lungo termine, una Germania neutrale rischierebbe di divenire un fattore destabilizzante per l'Europa». «Di fatto l'unificazione economica delle due Germanie si sta compiendo giorno per giorno... e quella politica potrebbe avvenire entro la fine dell'anno». E ha concluso: «Sono certo che quando le Germanie voteranno per l'unità, voteranno per restare nella Nato». E' stato il «New York Times» a parlare di un compromesso con le truppe sovietiche nei territori germanici dell'Est e di una garanzia polacca all'Urss. Secondo il quotidiano, Mosca teme di dover sgombrare la grande maggioranza delle sue truppe dalla Cecoslovacchia e dalla Polonia e non vuole che quelle nella Germania dell'Est si trovino isolate. Ieri il «Washington Post» ha scritto che il Cremlino è però diviso sull'unità tedesca, e una forte fazione è contraria a che essa s'inquadri nella Nato. Una soluzione di ripiego, che farebbe più comodo all'Urss e ai Paesi europei orientali, sarebbe l'uscita dell'intera Germania unita dal comando militare integrato della Nato, come accadde alla Francia di De Gaulle. Stando al «Washington Post», è l'accordo a cui mira Mosca: in un'intervista alla radio il consigliere di Gorbaciov Valentin Falin ha ammonito che «l'unità tedesca non si farà mai, se l'Occidente esigerà che la Germania resti uno dei pilastri militari della Nato, suo membro di pieno diritto». Fino a una settimana fa, Baker non ha nascosto che una soluzione alla De Gaulle non gli sarebbe sgradita. Ma Bush ha assunto una posizione rigida. Baker ha insistito su due punti: il disarmo convenzionale della Nato e del Patto di Varsavia e la permanenza delle truppe americane in Europa. I due blocchi, ha detto, ridurranno a poco a poco gli armamenti, ed è logico che in futuro anche la potenza militare della Germania unita venga limitata. Ma gli Usa non ritireranno tutti i loro soldati dai Paesi europei occidentali, a meno che essi non lo chiedano. «I sovietici hanno accettato il principio dell'asimmetria, che noi conserviamo più uomini di loro». Il segretario di Stato americano è apparso ottimista, come Havel, che prima di lasciare Praga ha dato un'intervista al «Washington Post». Il Presidente cecoslovacco ha detto di non aver paura della unificazione delle due Germanie, e ha anzi sostenuto che «il processo va accelerato, per stabilizzare al più presto l'Europa». Ha aggiunto che l'obiettivo dell'Europa dell'Est dovrebbe esser la graduale eliminazione del Patto di Varsavia e «un approccio congiunto alla Cee»: l'Urss «ha imboccato la strada della democrazia», perestrojka e glasnost sopravvivranno a Gorbaciov «perché sono il prodotto della storia». Ennio Caretta Continua la «caccia» ai frammenti del Muro di Berlino: ora si smantella il tratto fra il Reichstag e la Porta di Brandeburgo