Vicini condanna la crociata del Diavolo

Vicini condanna la crociata del Diavolo Il commissario tecnico spiega scelte ed esclusioni, ma gradisce poco le interferenze di Berlusconi Vicini condanna la crociata del Diavolo «Da quale pulpito viene la predica», è la risposta secca ROTTERDAM DAL NOSTRO INVIATO C'è gran simpatia per il Napoli, dentro e attorno al Club Italia giunto a Rotterdam per affrontar domani l'Olanda campione d'Europa (anche se non sarà la stessa di Monaco per via di alcune assenze). Pare un po' a tutti che Berlusconi si intrometta troppo nelle cose azzurre, per quanto sia legittimo l'entusiamo per il suo Milan. Per fortuna Costacurta, Ancelotti e Maldini sono ragazzi d'oro, altrimenti tutti gli sguardi e le pacche sulle spalle toccherebbero a De Napoli Carnevale... insomma ai partenopei. . Berlusconi, nella formazione che ha suggerito ieri a Vicini, accetterebbe solo Baggio, Vialli e Zenga in vista del Mondiale. Vicini non discute le scelte, cerca di metterla sullo scherzo, in realtà non gradisce molto certe cose: nel microfono d'una tv gli scappa «bisogna vedere da che pulpito vien la predica», che è già una secca risposta. In conferenza stampa parte dall'ufficiale: «Faccio le mie cose e penso alla Nazionale. Non rispondo, se ritiene ne parli il presidente federale. Comunque sono proposte di parte». Per sapere qualcosa di più si cercano vie diverse: se Berlusconi diventasse presidente della Federazione, che farebbe? «Che volete, io sono da 22 anni nel giro azzurro, cambiando presidente sarebbe meglio cambiare anche l'allenatore». Con Sacchi? La domanda cade nel vuoto. Anche perché Vicini è andato avanti sul tema Milan spiegando il caso Tassotti, non un pallino di Berlusconi ma un elemento che tutti apprezzano: «Sicuramente Tassotti è un bravo giocatore, ma al suo posto ho già Bergomi, uno dei migliori in assoluto che ha vinto un mondiale. E nel ruolo ho anche Ferrara, altrettanto bravo con il vantaggio di avere sette anni in meno. Diciamo pure che l'esclusione di Tassotti è una scelta tecnica, non mi tiro indietro». Perché Costacurta, adesso? «Perché è un giovane in ascesa, perché gioca in una grande squadra ed è bravo». Può entrare fra i ventidue? «Certo, quelli che sono con me possono farlo. Non prendete queste convocazioni come figlie dell'emergenza, ogni decisione che ho preso da quando guido la Nazionale è stata vista in proiezione Italia '90». Ancora qualche spiegazione, il citi non vuole lasciare ombre su questa trasferta: «Contro gli olandesi il libero sarà Bergomi, il resto della formazione alla prossima puntata. Ricordo che i vice Baresi naturali, Pellegrini o Renica, sono in disponibili. Vedremo se sarà necessario un secondo libero fra i 22 di giugno. Quanto a Vierchowod è molto bravo come giocatore ed è stato sempre molto corretto nelle sue dichiarazioni». Il Club Italia pretende serietà, come ai tempi di Bearzot: «Vierchowod può stare al centro e sulla fascia, Costacurta libero o stopper. Il rientro di Ancelotti è stato anticipato per l'occasione, ma era previsto». Sistemato Berlusconi, detto di Tassotti, Bergomi, Costacurta, Vierchowod e Ancelotti, resta sul tappeto il «no» a Schillaci. E qui il et la prende alla larga: «Intanto sto seguendo, e non diciamo che mi preoccupa ma comunque non mi diverte, il calo di gol degli attaccanti italiani rispetto a un anno fa. Vedremo cosa accade in questo finale di stagione. E poi, nel recente passato, ho forse chiamato troppo presto alcune punte nel gruppo, vedi Borgonovo. Il calo di gol di Serena e Carnevale è da valutare. E' un ruolo difficile, quello del bomber, occorrono conferme nel tempo. Schillaci viene seguito con la massima attenzione. E' titolare in A da sei mesi scarsi, diamogli tempo. Chiamarlo a Rotterdam avrebbe voluto dire illuderlo, ma se continuerà ad applicarsi e lo meriterà farà parte del gruppo, anche al cospetto di altri concorrenti nel suo ruolo». La truppa è magra, giocatori come Maldini, Fusi e Ferrara mostrano le ossa. Se Vecchiet tranquillizza («questa è la fase acuta della stagione, essere sottopeso è logico, ma la salute generale è buona»), Vicini ha in mente quanto manca a fine stagione e non è allegro. Ma non fa lo jettatore nei confronti delle squadre di Coppa: «Se vanno avanti vuol dire che sono forti». Ma non rinuncia a dire «grazie anche agli stranieri». La convocazione per il Mondiale il 6 maggio a Coverciano. Quanti giocatori avrà? «Quelli che non saranno in Coppa. Averli lo stesso e concederli per le partite ai club? La Federazione potrebbe anche imporsi, altre lo fanno, ma non lo penso neppure. A Coverciano cominceremo da un po' di riposo, chi gioca in Coppa deve stare su di giri. E nella sua squadra. In qualche modo ci aggiusteremo. Sappiamo i nostri diritti e i nostri doveri». Bruno Perucca Berlusconi vuol farli fuori (quasi) tutti. Ferrara, Zenga, Baggio, Vierchowod e Mancini: per il boss del Milan, solo il portiere e il viola valgon più dei suoi

Luoghi citati: Coverciano, Europa, Ferrara, Italia, Monaco, Olanda, Rotterdam