Una donna progetterà il Duemila

Una donna progetterà il Duemila «Preparata e fedele alla ditta, coi giovani dell'Est soddisferà la domanda di laureati» Una donna progetterà il Duemila L'esperto: meglio dell'ingegnere uomo MILANO DAL NOSTRO INVIATO Ingegneri, merce rara. Ma è proprio così, per tutti, per maschi e femmine? Alcuni dati: in Lombardia, nell'88, il rapporto tra domanda e offerta di ingegneri era di sette a uno. Si richiedevano soprattutto laureati in meccanica, elettronica ed elettrotecnica. Maggiore disponibilità, anche se relativa, per gli ingegneri civili, chimici, minerari, nucleari: il mercato del lavoro ne offriva uno su due richiesti. I dati provengono da una ricerca del Politecnico di Milano che non si discostano peraltro da quelli dell'ateneo torinese. Ma le aziende sono disposte ad assumere anche ingegneridonne? La domanda non è retorica e lo conferma l'avvocato Ada Grechi, direttore del personale all'Enel di Milano, nonché membro della commissione ministeriale «per la pari opportunità». L'episodio che racconta è recente. Un'industria cerca un ingegnere aeronautico. Chi si offre sembra avere tutte le carte in regola: ottimo curriculum accademico e discreta esperienza. Il direttore del personale convoca l'aspirante per la firma del contratto. E quando nell'ufficio entra una graziosa ragazza, pensa ad un equivoco. Non lo è. L'ingegnere da assumere è proprio lei, una donna. Imbarazzo di entrambi e le scuse del direttore: «Siamo spia- centi, ma quel posto di lavoro non fa per lei». E' un'eccezione? «Direi proprio di sì — commenta la Grechi — . Oggi non c'è alcun pregiudizio verso l'ingegnere-donna. L'importante è che sia di elevato livello, ma questo vale anche per i maschi». Lei è direttore del personale in una grande impresa: tra un ingegnere maschio e femmina di pari preparazione, chi preferirebbe assumere? «La donna, ma non per solidarietà femminista, il motivo è un altro e concreto: dà maggiori garanzie di rimanere nella stessa azienda». Perché? Qualcuno sostiene che la possibile maternità della dipendente, con il previsto periodo di assenza pre e post-par¬ to, sia già un handicap di cui il datore di lavoro tiene conto al momento di decidere un'assunzione. E' così? «Questo calcolo lo può fare la piccola azienda che risente dell'assenza prolungata anche di un solo dipendente, tanto più se con mansioni d'alto livello. La grande impresa ha altri problemi, quello ad esempio di non perdere, perché allettato dalla concorrenza, il laureato già esperto. Il maschio non ha remore a lasciare l'azienda, la femmina sì, soprattutto dopo la maternità. Lei s'affeziona di più di lui all'azienda. Alla base c'è una diversa psicologia». Peccato che nelle nostre facoltà d'Ingegneria le ragazze siano soltanto il 6,5 per cento e non più del due per cento, secondo le statistiche, riusciranno ad ottenere la laurea (in Italia il 70% degli iscritti a tutte le facoltà si perde per strada). Eppure il mercato ha un'insaziabile fame di ingegneri, soprattutto nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova che, da solo, assorbe ogni anno poco meno della metà ( 1500) di tutti i neo-laureati (circa 3300). Il livello di guardia è superato da tempo, tant'è che la Federmeccanica s'è decisa a chiedere aiuto ai Paesi dell'Est europeo, storicamente ricchi di laureati in materie scientifiche, per coprire i vuoti lamentati dalle industrie del settore. Dal deficit nazionale di figure professionali ad alto livello scienti- fico, a fronte dell'esuberanza di laureati in discipline umanistiche, Ada Grechi trae lo spunto per un appello alle prossime maturande. «Non ha più senso, care ragazze — è il messaggio di uno dei pochi direttori-donne del personale in una grande azienda come l'Enel, con 114 mila dipendenti — iscrivervi a Facoltà il cui unico sbocco è l'insegnamento. Diventerete quasi sicuramente disoccupate. Molte di voi frequentano o hanno intenzione di seguire il corso di laurea in matematica: vista la vostra predisposizione per le discipline scientifiche, perché non scegliete di passare ad Ingegneria?» Guido J. Paglia Ada Grechi, capo del personale Enel

Persone citate: Ada Grechi, Grechi, Guido J. Paglia

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Milano, Torino