Pacco-bomba per un nuovo ricatto

Pacco-bomba per un nuovo ricatto Reggio Em?Ua: l'ordigno, spedito al cognato della donna, poteva fare una strage Pacco-bomba per un nuovo ricatto Chiedono altri miliardi i rapitori della Dall'Orto REGGIO EMILSA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE rapitori di Silvana Dall'Orto, la moglie del «re» della ceramica Giuseppe Zannoni, liberata dopo 6 mesi di prigionia, esigono una «rata» supplementare dei quattro miliardi di riscatto già pagati? E' l'ipotesi più accreditata fra quelle che avanzate in queste ore, dopo il fallito attentato alla dinamite nei confronti del cognato di Silvana, Oscar Zannoni, 48 anni, anche lui una potenza dell'industria delle piastrelle. Nella casa reggiana dell'industriale, una villa di via Filippo Ferrari, all'immediata periferia cittadina, l'altro giorno è giunto un pacco spedito da Mantova. Apparenza: innocua. Scritte: «Fragile», «Maioliche». All'interno: dieci candelotti di dinamite. Un pacco-bomba realizzato da professionisti, dicono gli artificieri. Per dieci minuti la dinamite è rimasta in casa con il congegno a pulsante per l'esplosione, alimentato da due pile a 9 Volt, pronto a scattare con l'apertura dall'alto del pacco. Ha salvato la famiglia l'intervento della polizia. Pare infatti che gli Zannoni fossero oggetto da giorni di «attenzioni» telefoniche e postali, allarmanti al punto che i figli di Oscar Zannoni e della moglie Loredana Panzani, Anna di 10 anni e Andrea di 6, si recavano a scuola sotto stretta sorveglianza. Non è da escludere che una telefonata ri¬ velatrice sul contenuto del pacco sia intervenuta al momento opportuno. Giusto per evitare che qualcuno lo aprisse causando una strage, lasciando però intatto il clima di terrore provocato. L'effetto voluto è stato ottenuto. Sia sugli Zannoni che sull'intera città che si interroga traumatizzata sugli effetti devastanti che una carica così forte di dinamite avrebbe potuto avere se fosse accidentalmente esplosa. Prima di arrivare a casa Zannoni, infatti, il pacco-bomba aveva sostato un paio di giorni nel centro di smistamento postale. L'indicazione del recapito era incerta: a Reggio esistono quattro vie Ferrari. Occorreva individuare quella giusta. Nel frattempo, un banale incidente avrebbe potuto provocare la devastante esplosione. Non c'è pace, dunque, per la famiglia Dall'Orto. La quarantacinquenne Silvana fu sequestrata il 19 ottobre 1988 nella sua villa di via Canale 74 a Casalgrande. Venne liberata lungo l'autostrada, presso Parma, il 2 maggio 1989. Per la liberazione il marito Giuseppe Zannoni avrebbe pagato poco meno di quattro miliardi, contro i sette richiesti dai rapitori. Il fratello di Giuseppe, Oscar, contribuì pagando metà del riscatto. Per «convincerlo», i rapitori gli avrebbero mandato, anche allora una busta «particolare»: conteneva quattro proiettili ca¬ libro 9. La liberazione di Silvana Dall'Orto fu probabilmente ritardata da ripetuti tentativi degli Zannoni di ottenere «sconti», che in effetti i rapitori accordarono. Appena passata l'angoscia del sequestro, però, Oscar Zannoni era tornato agli affari in grande stile, giungendo a controllare quello che viene ritenuto, per importanza e fatturato, il terzo gruppo nell'impero delle piastrelle e ceramiche. Si ipotizza che i rapitori di Silvana si siano sentiti presi in giro ed ora pretendano il resto della cifra: tre miliardi? Ma il pacco-bomba potrebbe anche non avere alcun nesso col sequestro della cognata. Potrebbe trattarsi di una tentata estorsione: colpire un industriale per terrorizzare gli altri. Nei mesi immediatamente precedenti il rapimenti, Oscar Zannoni aveva rilevato dal fratello Giuseppe la maggioranza delle azioni della Smov industrie ceramiche di Casalgrande, l'azienda fondata assieme al fratello nei primi Anni 60. Ma il fiore all'occhiello della sua attività è rappresentato dall'acquisizione del pacchetto azionario di controllo della Cisa-Cerdisa. Con questa operazione, messa a segno dopo il rilascio della cognata, Oscar Zannoni ha costituito un gruppo con un giro d'affari di poco inferiore ai 300 miliardi di lire. Bruno Cancellieri Silvana Dall'Orto, rapita il 19 ottobre '88 e liberata dopo 6 mesi

Luoghi citati: Casalgrande, Mantova, Parma, Reggio