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Segregava figlio malato di Aids In un garage a Cosenza: arrestato Segregava figlio malato di Aids COSENZA. «Ho paura del contagio, della malattia». Per questo teneva prigioniero il figlio malato di Aids. La cella era un garage malsano, senza luce né acqua corrente. Lo hanno arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Protagonista della vicenda è un pensionato calabrese, di Cetraro, Francesco Biondo, sessantotto anni. Ora l'uomo è rinchiuso nel carcere di Cosenza. La vicenda, che ha scosso Cetraro, una cittadina del Tirreno cosentino che ha nel turismo la principale fonte di reddito, è incominciata qualche mese fa quando Francesco Biondo, pensionatosi dall'Anas, decise di trasferirsi con la famiglia a Belvedere Marittimo, che da Cetraro dista appena pochi chilometri. Biondo vendette la sua casa di Cetraro ma conservò l'autorimessa dove, questa è l'accusa che gli viene contestata, ha segregato il figlio Oreste, 33 anni, che fino a quando non si è scoperto malato lavorava come cameriere, «colpevole» di essere affetto da sindrome da immunodeficienza acquisita. Francesco Biondo sapeva solo da poco tempo. Aveva reagito nel modo peggiore: urla, liti furibonde con il figlio. Poi, dopo l'ennesima discussione, la decisione di imprigionarlo nel garage. Il padre pensava così di allontanare il pericolo del contagio. Chissà come, dal garage Oreste Biondo è riuscito a far arrivare alla procura della Repubblica di Paola un esposto nel quale raccontava quanto gli stava accadendo, accusando il padre anche di violenze. La replica del pensionato non si è fatta attendere. Francesco Biondo ha accusato il figlio di aver tentato di ucciderlo: «Mi ha messo pezzi di vetro nella minestra». Della vicenda sono competenti i magistrati del tribunale di Paola. Il giudice delle indagini preliminari Panunzio ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Fiordalisi di emettere un ordine di arresto nei confronti del padre. [d. m.l