Nasce dalla «chimica» l'infedeltà matrimoniale

Nasce dalla «chimica» l'infedeltà matrimoniale Si cerca l'avventura per noia o per vendicarsi del partner, ma anche sotto l'effetto delle «molecole afrodisiache» Nasce dalla «chimica» l'infedeltà matrimoniale Secondo recenti studi Usa, oltre la metà delle donne tradisce il marito SAN FRANCISCO NOSTRO SERVIZIO Il tradimento matrimoniale è tutta colpa della chimica. Uno studioso americano ha scoperto che il motivo principale delle infedeltà risiede in un meccanismo cerebrale. Questa specie di ineluttabilità potrà forse suonare come parziale giustificazione al numero sempre crescente di donne americane che ingannano il marito: una serie di nuovi studi sul comportamento sessuale delle americane rivela che le mogli fedifraghe sono oltre il 50 per cento. Il dottor Michael Liebowitz del New York State Psychiatric Institute ha rilevato che il nostro cervello — come produce le endorfine per lenire il dolore — così libera molecole afrodisiache in particolari occasioni. Il fatto non deve sorprendere perché in materia di sesso, per le donne, tutto parte dal cervel- f ■ lo. Da qui provengono gli impulsi chimici, le molecole di estrogeni (che si chiamano così proprio perché provocano l'«estro», il desiderio) che si diffondono in tutto l'organismo. Normalmente ciò avviene in certi giorni del ciclo lunare femminile, ma sotto particolari spinte psicosomatiche (la vista di un uomo, il ricordo di un film, la rabbia per la noncuranza del marito), la «psiche» agisce sul «soma» e le cellule cerebrali producono le molecole «cupido» anche al di là della norma fisiologica. Oppure tali molecole si producono per altri motivi ancora da scoprire. Tanto è vero che ciò si registrebbe anche in donne che non hanno più il ciclo della fertilità. Questo spiegherebbe il perché della freddezza nei rapporti matrimoniali. Per essi la chimica sarebbe purtroppo diversa. E contro la chimica c'è poco da fare. Neh «pproccio c'è una prima fase di «attrazione» e poi di «attaccamento». La chimica funzionerebbe solo nella prima parte del rapporto. In aggiunta, il sessuologo John Money della John Hopkins University di Baltimora ritiene che la fase di attrazione non duri più di due anni. Ma la chimica da sola non basta a spiegare tutte le cose: rispetto al passato, oggi i tradimenti sono vertiginosamente aumentati, come ha sottolineato la studiosa Joyce Brothers. Mentre, secondo il famoso rapporto del sessuologo Alfred C. Kinsey, pubblicato nel 1948, le donne sposate che avevano un «affair» costituivano «solo» il 26 per cento, già un'indagine del 1986, svolta dalla società di analisi sociologiche Thor Data di New York su duemila donne lavoratrici, di cultura mediosuperiore e in età fra 25 e 50 anni, rivelò che il 41 per cento delle donne sposate aveva relazioni extra-coniugali. Ora tale cifra è ancora salita: le mogli infedeli sono più del 50 per cento. I dati riguardano ovviamente gli Stati Uniti, ma tutto lascia credere che anche in Europa il fenomeno sia analogo. Le analisi della dottoressa Brothers, che si basano anche sulle statistiche del demografo Tom Biracree, rivelano che le donne infedeli sono di ogni estrazione sociale, ma quelle che tradiscono di più sono quelle che hanno maggiori disponibilità economiche. Altro fatto interessante è l'accorciamento del «periodo della fedeltà»: quattro anni, anziché sette, come puntualizzava il libro di George Axerol, «Il desiderio del settimo anno». Secondo i sociologi, i motivi per cui le mogli cercano l'amore fuori dal matrimonio sono le seguenti: provare che sono ancora desiderabili; inseguire il sogno del perfetto amore; sfuggire alla noia del matrimonio; vendicarsi di un rapporto extra-coniugale presunto o reale del marito. Le tre vere ragioni degli «affair» femminili — secondo lo psichiatra Anthony Pietropinto e la scrittrice Jacqueline Simenauer — sono: il desiderio o la necessità di fuggire dai litigi familiari; la sensazione che i mariti non le capiscano. Statistiche più confortanti per i maschi sono state pubblicate dal «Los Angeles Times» in riferimento a uno studio condotto dall'American Association for the Avancement of Science. Secondo questo studio, il trend tradizionale dei tradimenti sarebbe rispettato anche oggi, sia pure con un notevole incremento da parte femminile. I tradimenti maschili costituirebbero il 70 per cento, quelli femminili il 30 per cento. Ig. m.]

Persone citate: Anthony Pietropinto, George Axerol, Jacqueline Simenauer, John Hopkins, John Money, Joyce Brothers, Kinsey, Michael Liebowitz, Tom Biracree

Luoghi citati: Baltimora, Europa, New York, San Francisco, Stati Uniti