Marocchi juventino a vita

Marocchi juventino a vita Bloccati i migliori bianconeri: dopo Tacconi e De Agostini, il centrocampista firma sino al '94 Marocchi juventino a vita «Vogliamo riprenderci lo scudetto» TORINO. Le strette di mano di Giampiero Boniperti diventano firme sul tavolo di Vittorio Chiusano. E' cambiato il presidente, ma la linea Juventus va avanti secondo programmi. La società però accelera i tempi e blocca gli elementi cardine: pone le basi per la politica (già in corso, malgrado il riserbo) di un rilancio indispensabile. Lo scudetto dell'86 sembra già sin troppo lontano. I nazionali non si toccano. Alla vigilia della partenza per Bergamo, anche Giancarlo Marocchi — dopo De Agostini e Tacconi — ha allungato il suo contratto in bianconero. Giocando in anticipo sulla scadenza di quello in corso (giugno '91), venerdì sera il centrocampista ha accettato il documento che il presidente gli ha proposto. Ha firmato per altre tre stagioni, adesso è della Juve sino al giugno 1994. Marocchi sorrideva, felice, ieri mattina al Combi: «Voglio restare qui a lungo. Nella Juventus sto benissimo, mi ha portato anche in Nazionale. Ho incontrato il presidente Chiusano per parlare di varie cose, ma non mi aspettavo l'offerta di un rinnovo visto che per il prossimo campionato non c'erano problemi. Invece, ecco un secondo contratto, anticipato. Il fidanzamento continua». Non è riduttivo, alla luce dei fatti, parlare di fidanzamento? «In effetti, anche a me sembra poco. Diciamo pure che sia- rao già al matrimonio». Il centrocampista lancia un messaggio ai tifosi: «La società evidentemente punta molto su di me. Ho capito quanto si aspetta, e la fiducia nei miei confronti, quando mi è stato proposto il rinnovo anticipato dell'intesa. Sarò una delle basi della Juve dei prossimi anni, un punto fisso. Debbo rispondere continuando a giocare bene, impegnandomi a migliorare. Sicuramente la prossima squadra sarà una grossa squadra, più forte che in queste due mie prime stagioni in bianconero. Ci sono idee molto chiare in società. E l'intenzione di tornare presto a vincere lo scudetto». Abbastanza raro sentire un giocatore così entusiasta, così sicuro. La forza di persuasione dell'avvocato Chiusano è ben nota nell'ambiente forense. Ma crediamo non abbia avuto necessità di usarla, stavolta. Il terreno era già preparato, i giocatori già riconfermati non aspettavano altro. Tacconi, De Agostini e Marocchi sono atleti che hanno ormai il bianconero nel sangue. De Agostini si era sentito lusingato dalla corte del Milan, ma adesso ammette: «Ero già d'accordo all'inizio dell'anno, con Boniperti, che sarei rimasto qui». Forse sarà più arduo il domani, per il presidente Chiusano. Alcune decisioni saranno più dure da accettare da parte di alcuni giocatori, perché non tutte (magari poche) parleranno di conferma. I contratti di Bruno, Napoli, Alessio, Galia, Dario Bonetti e Tricella scadono il prossimo giugno, il futuro di tutti è incerto. E non è detto che valgano contratti senza termini immediati: Zavarovha firmato sino al '91, Aleinikov e Barros sino al '92. Se la piazza tedesca cederà alcuni dei suoi pezzi migliori, il cambio di stranieri potrebbe essere ampio. Ai limiti del possibile. Chiusano sentirà anche Bonaiuti. Il portiere in seconda sfuma il contraccolpo ricevuto dal lungo contratto di Tacconi, ma dice: «Se dovessi giocare a Bergamo, nessun problema. Qualcuno sul domani. Altri tre anni in panchina? Ma, il fatto è che un portiere stando troppo in panchina si ossida. Parlerò con la società, sentirò». La campagna trasferimenti si è già iniziata con i tre importanti acquisti sul mercato interno. Dino Zoff ha già parlato di se stesso, chiaramente, e adesso si concentra sulla partita con l'Atalanta, sulle condizioni di Barros e Tacconi. Non gli pesano la due vittorie bergamasche a Torino nelle ultime due stagioni, firmate Evair e Caniggia. Pensa semmai alle qualità da trasferta della sua squadra. Gli chiedono di Mondonico: «L'ho affrontato da giocatore, ma non conta. Come tecnico ha fatto bene ovunque, è sicuramente bravo». Bruno Perucca

Luoghi citati: Bergamo, Napoli, Torino