Toro-Como, problemi di gambe

Toro-Como, problemi di gambe serie b Il caldo potrebbe condizionare le scelte: Romano c'è, Milton in panchina Toro-Como, problemi di gambe Quelle diMuller le ha «rivalutate» Borsano TORINO. L'anticipo di primavera potrebbe incidere sulle gambe dei giocatori del Torino impegnati nel testa-coda della B contro il Como. Ma per Fascetti non ci sono scuse: «Farà caldo anche per loro». Il tiepido sole ha comunque scoperto le bellissime gambe di Jussara Muller, oggetto degli sguardi del Filadelfia. E siccome i tifosi si voltavano verso Jussara che teneva in braccio il figlioletto, il brasiliano ha mormorato con una bella battuta: «Ma non hanno mai visto un bimbo?». Quello che conta, per Muller, è che Borsano intenda rinnovargli il contratto per le virtù delle sue gambe di fantasista e goleador. «Non c'è ancora un accordo preciso. E se mi allunga il contratto per vendermi non mi spavento, sono cose che discuteremo a fine campionato. Per ora devo pensare al Como, è tempo di tornare a segnare». Fascetti spera che il Toro, stimolato dalle critiche del dopo Pescara e sotto la regìa del rientrante Romano, riprenda la strada verso la A nel segno di Muller: «Non posso dire se quest'anno stia rendendo meno dell'anno scorso, so che per lui dovrebbe essere più facile contro gli stopper di B che contro Vierchowod e Ferri. Tutti i brasiliani hanno avuto una flessione al loro secondo anno italiano. E' il caso di Evair, me lo diceva Mondonico, è il caso di Milton del Como. I lariani prima o poi si sveglieranno ma mi auguro di rimanere a braccetto del Pisa: a quota 34. Non sarà facile battere il Como. Confido nelle nostre individualità». Fascetti s'è poi messo a spiegare come mai il Torino, così forte in difesa, compatto a centrocampo, non applichi il pressing che ha fatto grande il Milan. «Ma anch'io lo facevo a Varese, a Lecce. Sacchi è arrivato dopo di me in questo campo. Ma come faccio ad applicarlo a Torino se non ho giocatori adatti a questo tipo di tattica. Non posso chiederlo a Muller e Skoro che peraltro mi danno quel tasso di classe che le altre squadre di B non hanno». E' già tempo di bilanci, Fa¬ scetti sa che la sua riconferma nel Toro in A non è certa, ma non fa drammi: «Un posto il prossimo anno in una squadra professionistica non mi mancherà di certo...». Cravero, senza entrare nel merito di quelle che saranno le decisioni di Borsano (comunque autore di una cauta apertura verso il tecnico proprio venerdì), sostiene: «Io non posso che essere riconoscente a Fascetti e al preparatore Sassi perché mi hanno restituito una condizione fisica che mi ha permesso di tornare a un buon livello. Ho fiducia nei programmi del presidente che con la riconferma di Muller allestirà una grande squadra». Fascetti non si sbilancia sulla formazione ma intende affrontare il Como sfruttando la voglia di riscatto degli stranieri (una parentesi è d'obbligo solo su Skoro: giocherà Venturin?) e dei vari Pacione e Policano. «Per i nostri avversari questa gara e quella di Reggio Calabria sono decisive per la salvezza». Galeone risponde spavaldo: «Quella di Torino per noi è una partita molto delicata, ma forse lo è ancor di più per i granata dopo la sconfitta di Pescara. Certo che questo Torino è fuori portata e da cinque mesi è praticamente in serie A. Comunque se pensa di poter fare una passeggiata si sbaglia: cercheremo di tenere i granata il più lontano possibile dalla nostra area di rigore. Qualcuno mi prenderà per matto, comunque cercheremo d'impostare una gara d'attacco. Se poi il Torino sarà tanto forte da schiacciarci in difesa, staremo a vedere». Franco Badolato Così in campo: Torino: Marchigiani, Mussi, Rossi, Enzo, Benedetti, Cravero, Skoro (o Venturin), Romano, Muller, Policano, Pacione (12 Martina, 13 Ferrarese, 14 Sordo, 15 Bianchi, 16 Venturin o Skoro). Como: Savorani, Annoni, Fortunato, Ferazzoli, Maccoppi, Gattuso, Turrini, Centi, Mazzuccato, Notaristefano, Sinigaglia (12 Aiani, 13 Biondo, 14 Cimmino, 15 Milton, 16 Mannari).