Milan più forte dell'Italia? di Bruno Bernardi

Milan più forte dell'Italia? Se il Diavolo oggi prende il volo, diventa difficile trovargli degni rivali Milan più forte dell'Italia? Sì, perché ormai gioca a memoria No, gli azzurri hanno più talento L'effetto Milan è dirompente, più dell'effetto Vialli, il grande assente in campionato e in Nazionale. Quella di Arrigo Sacchi non è soltanto la squadra campione del mondo, assisasi sul trono imperiale di Tokyo battendo i colombiani del Nacional Medellin. E' l'espressione di un calcio concreto e spettacolare, presente e futuribile. Dall'inizio di stagione si concede il lusso di tenere fermo ai box Ruud Gullit, un asso che, se giocasse nel Napoli, nell'Inter, nella Samp o nella Juve, potrebbe far la differenza a favore di ognuna di questa squadre. Eppure, senza l'olandese, il Milan ha liquidato il Real Madrid in Coppa dei Campioni, ha conquistato, con irrisoria facilità, la Supercoppa con il Barcellona ed ha rimontato ben sei punti al Napoli, con il quale ora divide il primato in classifica in campionato. E oggi può andare in.fuga visto che ospita la Cremonese mentre i partenopei ricevono la Roma al San Paolo. Se ciò accadrà farà meno sensazione dei sei gol (a uno) rifilati in quattro giorni al Napoli di Maradona. In estate i giornali scrìssero che Sacchi disponeva di ben due squadre di quasi pari valore: il Milan 1 e il Milan 2.1 fatti sembrano dar ragione a Silvio Berlusconi che, volendo vincere tutto il vincibile, ha potenziato la rosa con ricambi che troverebbero posto nelle altre formazioni della Serie A. Ma questo Milan può essere più forte della Nazionale di Vicini? Il tema è indubbiamente suggestivo anche se una sfida tra rossoneri ed azzurri è improponibile poiché Franco Baresi, Paolo Maldini, Carlo Ancelotti e Roberto Donadoni (potenziali titolari al mondiale) non hanno quattro replicanti. Però, sulla carta, offre lo spunto per un dibattito con alcuni esperti su zona e pressing all'olandese contro sistema misto all'italiana. Nils Liedholm, il grande «pensionato» che non si rassegna a restare in pantofole il resto della vita, ricorda che già ai suoi tempi, quando furoreggiava il trio Gre-No-Li, si poneva il medesimo quesito. «E' successo anche all'Inter di Helenio Herrera e alla Juve di Platini e Boniek», aggiunge il Barone. Scendendo sul terreno dell'attualità, Liedholm osserva che il Milan ha il vantaggio degli stranieri: «Dal punto di vista degli schemi, sino a quando la Nazionale non adotterà i metodi sudamericani, con lunghe tournée, sarà sempre difficile creare un gioco originale». Ottavio Bianchi, il cassintegrato più pagato d'Italia e in attesa di sistemazione («Tornerò al lavoro a dispetto di qualcuno che riteneva di tagliarmi fuori dal giro») magari sulla panchina della Roma '90-'91, dice che Milan e Nazionale hanno ciascuna una loro personalità. «Il calcio — per Bianchi — è imo solo e lo si sviluppa a seconda degli uomini. Confrontare i moduli non serve anche se c'è sempre quello che va più di moda e che viene adottato da molte squadre in tutte le cate- gorie. L'abilità di un tecnico, da Sacchi a Vicini, a Trapattoni, è di scegliere lo schema più adatto per le caratteristiche dei propri giocatori. In un club il vantaggio è di poter lavorare quotidianamente sul medesimo gruppo. Un citi sceglie il meglio, ma lo usa solo ogni tanto». Per Dino Zoff è meglio la squadra azzurra: «La nostra è forte ed esprime un gioco d'assieme validissimo: il Milan ha tanti nazionali, ma non tutti sono da Nazionale», sentenzia il tecnico della Juve. Per Eugenio Fascetti, invece, il Milan al massimo della condizione è imbattibile: «Poiché non è possibile verificarlo sul campo, sulla carta la sfida sarebbe alla pari. Quanto al gioco, con i campioni ogni modulo funziona. L'anno scorso vinse l'Inter di Trapattoni. La Nazionale? Non ho voglia di tornare su terreni minati e mi limito a dire che può fare un ottimo mondiale, piazzandosi tra le prime quattro». Maurizio Casasco, dg del Torino, si diverte ad ipotizzare una partita Milan-Nazionale: «Sarebbe apertissima a tutti i risultati, ma vincerebbero gli azzurri. Come complesso il Milan gioca a memoria, la Nazionale ha alternative migliori». Anche l'avvocato Luciano Nizzola, presidente della Lega, pensa che, esclusi i milanisti e i loro replicanti, i giocatori della Nazionale siano superiori a quelli del Milan: «L'affiatamento è la forza dei rossoneri. Indipendentemente dalla filosofia calcistica del tecnico, il gioco del Milan è un po' più spregiudicato perché può correre qualche rischio avendo il tempo di recuperare. La Nazionale, al contrario, non può mai permettersi di sbagliare». Bruno Bernardi Sacchi e i suoi gioielli che Vicini ha snobbato: sotto, in senso orario, Tassotti, Evani, Massaro, Colombo

Luoghi citati: Barcellona, Italia, Madrid, San Paolo, Tokyo