Palermo punta su Tecnopoli di E. P.

Palermo punta su Tecnopoli Il governo ha dato il via libera all'area siciliana per i servizi avanzati Palermo punta su Tecnopoli Servirà le piccole e le medie aziende del Sud ROMA. Dopo Milano, Torino e Bari, anche Palermo avrà la sua «Tecnopoli». Il governo ha dato via libera per la realizzazione in Sicilia di un centro di servizi tecnologici in grado di offrire una banca dati, know-how e notizie tecniche e scientifiche. Un supporto per imprese medie e piccole. L'allestimento di queste aree attrezzate è stato affidato alla Sirap (la società Siciliana Incentivazioni Reali per Attività Produttive, al cui capitale partecipano in posizione paritetica la Fime e l'Ente siciliano per la promozione industriale), per un finanziamento complessivo di 654 miliardi così ripartiti: 154 miliardi per opere in corso di realizzazione e i rimanenti 500 miliardi per nuove localizzazioni. Sono previste venti aree tecnologiche in tutta la regione. La prima tecnopoli siciliana entrerà presto in funzione a Palermo: sono infatti già pronti i l centri nei Comuni di Petralia, San Cipirello e Alia. E tecnopoli vuol dire anche un diretto collegamento con l'Europa. La Sirap, entrata lo scorso anno nel «Club des Technopoles», ha ottenuto finanziamenti dalla Cee e per la costruzione delle aree attrezzate si avvale della collaborazione e dell'esperienza dei tecnici francesi. La parte restante del finanziamento verrà dalla Regione Sicilia, dai fondi per il Mezzogiorno destinati a progetti strategici e da mezzi propri. La strada della tecnopoli è un esperimento innovativo rispetto ai tradizionali interventi per il Mezzogiorno. «La filosofia — dice Nino Ciaravino, amministratore delegato della Sirap — è quella di abbandonare l'ubriacatura della industrializzazione del Sud attraverso la grossa industria. Nel Meridione, invece, c'è un'imprenditorialità diffusa, ma piccola e in li embrione che ha bisogno di supporti organizzativi e tecnici. E' una scommessa sull'industrializzazione che, se risulterà vincente, potrà estendersi dalla Sicilia a tutto il Sud». Il centro servizi è in pratica una sorta di «cervello» per le piccole imprese che potranno avvalersi di servizi comuni e sofisticati, dal telex alla mensa, dalla pubblicità al marketing, dalla ricerca di mercato al software d'impresa. E ogni centro periferico sarà collegato ad un servizio centralizzato regionale, in contatto a sua volta con le altre tecnopoli italiane ed europee. Aggiunge ancora Ciaravino: «Tecnopoli è soprattutto un modo di operare, non eserciti di palazzi e di impiegati». Resta ora da vedere se alle buone intenzioni seguiranno progetti concreti in grado di dare una precisa fisionomia allo sviluppo industriale del Sud. [e. p.]

Persone citate: Alia, Ciaravino, Nino Ciaravino, Petralia