Il Giappone investe nel Quarto Reich di F. M.

Il Giappone investe nel Quarto Reich Il Giappone investe nel Quarto Reich Caccia ai titoli tedeschi, mattatori della Borsa di Tokyo TOKYO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Escluso dai grandi giochi politico-diplomatici sulla riunificazione tedesca, il Giappone balza su questo storico processo in termini economico-finanziari che hanno il preciso senso di una scelta politica e di un sostegno di vasta portata a lungo termine. Le quattro potenze decidono sulla Germania insieme con le due Germanie: ma Tokyo cerca di non restar fuori silenziosamente inserendosi economicamente e finanziariamente. Genscher da quattro anni non viene in Giappone, per evitare di suscitar timori di un nuovo asse economico. Ma il Sol Levante non resta inattivo. I titoli delle aziende tedesche ammesse alla quotazione alla Borsa di Tokyo sono in costante rialzo contro un generale ribasso, mentre gli investitori istituzionali giapponesi stanno dando la caccia a titoli tedeschi sui mercati occidentali. Secondo rivelazioni del quotidiano Mainichi, nelle ultime due settimane l'80 per oento degli aquisti di azioni alla Bor- sa di Francoforte è stato operato da giapponesi. «Non si tratta di operazioni speculative — dichiara Kanju Sugimoto, direttore generale del dipartimento Finanza internazionale della Nomura — ma di operaziuoni a lungo termine. Con la riunificazione in vista e le prospettive nell'ambito dell'Europa e verso l'Est, la Germania e le sue imprese costituiscono per noi un grande interesse». La Nomura è la più grande casa di «securities» del mondo, con bilanci che fanno impallidire quelli di Wall Street. Insieme con essa si sono mosse su Francoforte le altre tre grandi del settore, la Daiwa, la Yamaichi, la Nikko. Nessuno svela l'entità dei propri recenti investimenti nel mercato mobiliare tedesco, ma nessuno smentisce l'entità degli acquisti giapponesi rivelata dal Mainichi rispetto al totale degli acquisti sulla piazza di Francoforte. Tutto ciò è confermato indirettamente dall'andamento dei titoli tedeschi quotati a Tokyo. In un quadro di generale ribasso dell'indice Nikkei dall'inizio di quest'anno, le azioni Deutsche Bank sono salite in poco più di due mesi del 60 per cen¬ to; arrivando ieri a 683 mila lire. Rialzi meno eccezionali ma ugualmente cospicui sono registrati per Basf, Siemens, Bayer. Per quanto è dato sapere, i massicci acquisti di titoli azionari a Francorte non sono in funzione di scalate nel quadro di strategie aziendali o settoriali. Sono stati effettuati principalmente dai quattro grandi investitori istituzionali, i quali operano solitamente sul lungo termine, non con mere tecniche speculative a breve termine. Non c'è stato alcun rastrellamento particolare di alcun titolo specifico, ma piuttosto acquisizioni diversificate. L'intervento sul mercato di Francoforte è coinciso con un parziale ritiro dal mercato americano, dovuto soprattutto alla minore redditività dei titoli obbligazionari privati e di Stato Usa rispetto a quella di titoli giapponesi, cresciuta per l'aumento del tasso di sconto. Ma lo spostamento di capitali su titoli azionari in Germania indicano precise strategie verso l'Europa e verso il Paese economicamente più importante del vecchio continente. [f. m.]

Persone citate: Bayer, Nomura, Sugimoto