Sulla «cassa» Olivetti l'accordo è più vicino

Sulla «cassa» Olivetti l'accordo è più vicino Trattative nella notte tra azienda e sindacati Sulla «cassa» Olivetti l'accordo è più vicino IVREA. Le trattative tra sindacati ed azienda per la politica industriale, i programmi produttivi e gli altri aspetti legati all'andamento dei vari stabilimenti in rapporto all'occupazione forse sono vicine alla conclusione. La parti dopo quattro giorni di negoziato hanno cominciato nella notte una riunione che potrebbe essere l'ultima. I problemi affrontati sono molti. L'azienda ha fornito parecchie garanzie. Per esempio è consolidata la nascita di un osservatorio composto da dirigenti Olivetti e da sindacalisti per valutare i vari aspetti della vita dell'impresa (produzione, mercati, prospettive eccetera) da esaminare e discutere con cadenza trimestrale. La questione più spinosa è quella della cassa integrazione. Si tratta di 500 «persone anno» (nel senso che la cifra potrà essere superiore o inferiore a se¬ conda dei periodi restando però nella media stabilita). I 500, in rapporto ai 24 mila dipendenti, non sono una cifra rilevante. Però i sindacati annettono grande importanza al problema temendo che sia un segnale negativo più ampio. Quindi lo sforzo è quello di ottenere garanzie per il futuro. Secondo quanto risulta, l'azienda ha già assicurato al sindacato che la cassa a Scarmagno ed a Crema terminerà a fine anno; a San Bernardo terminerà in primavera e nel Sud (a Pozzuoli ed a Marcianise) finirà in giugno. Per alleggerire l'eccedenza di manodopera che dà luogo alla cassa, i sindacati stanno negoziando con l'azienda alcune giornate di chiusura collettiva utilizzando i permessi individuali previsti dal contratto. Inoltre ci sarebbe anche una giornata aggiuntiva di ferie per 1 dipendenti con oltre 25 anni di anzianità. [s. d. v.]

Persone citate: Olivetti

Luoghi citati: Crema, Ivrea, Marcianise, Pozzuoli, San Bernardo, Scarmagno