Anche l'energia nel mirino

Anche l'energia nel mirino Anche l'energia nel mirino Battaglia è tornato alla carica vuole un Enel meno pubblico ROMA. L'assetto monopolistico dell'Enel va rivisto alla luce delle nuove esigenze del mercato. E' questo l'intento che ha spinto il ministro dell'Industria Adolfo Battaglia a costituire un'apposita commissione di studio che avrà il compito di valutare diverse ipotesi in proposito, la cui creazione è stata annunciata in una nota che contiene inoltre una replica del ministro alle dichiarazioni fatte da alcuni parlamentari dopo l'audizione tenuta dal presidente dell'Enel sul pericolo di «black out» energetici. Battaglia in sostanza afferma che la situazione energetica italiana, al contrario di alcune interpretazioni formulate su quanto detto dal presidente Viezzoli nella sua audizione alla Commissione industria del Senato, desta preoccupazione: gli impianti esistenti non soddisfano la domanda e l'Italia continua a dipendere dall'estero per le importazioni di energia. «Il tentativo di istituire una divaricazione tra le valutazioni del ministero dell'Industria e quelle dell'Enel — afferma Battaglia — si rivela pienamente per quel che era: un modesto quanto poco sensato sforzo di distogliere l'attenzione dalla criticità della situazione italiana per contornarla di rosea normalità». «Se dovessero manifestarsi condizioni negative in Europa — annuncia il ministro dell'Industria — l'Enel ha già pronto un programma di "stacchi", cioè in pratica di parziali black out. Su questa situazione generale non bisogna stancarsi di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e della classe dirigente». La commissione di studio sull'assetto dell'Enel costituita dal ministro dell'Industria — si legge in una nota in proposito — ha il compito specifico di valutare la situazione che si apre con le scadenze connesse alla creazione del mercato unico del 1993 e dell'esigenza, indicata dal nuovo piano energetico nazionale, di mobilitare il massimo di risorse ed attività di operatori pubblici e privati in campo energetico. La commissione — prosegue il comunicato — è composta da un autorevole gruppo di esperti e studiosi sia nel campo energetico che amministrativo, essa sarà presieduta dal professor Andrea' Manzella e ne fanno parte: il direttore generale delle fonti di energia, Giuseppe Bianchi, i professori Giuseppe Caia, Alberto Ciò, Francesco Galgano, Franco Alfredo Grassini, Natalino Irti, Fabio Menisi, Fabio Roversi Monaco, Giovanni Zanetti, e inoltre ne fanno parte Antonino Freni, Giuseppe Severini, Gianfilippo Cuneo e Ambrogio Puri. Il presidente dell'Enel, Viezzoli, parlando giorni fa alla Commissione industria del Senato che sta esaminando il piano energetico nazionale, aveva chiesto il rispetto dei tempi di realizzazione delle centrali in costruzione; il pronto avvio degli iter autorizzativi per i nuovi impianti che dovranno entrare in servizio nella seconda metà degli Anni 90; certezza dei tempi di svolgimento delle procedure che autorizzano la realizzazione degli impianti di produzione. Nel 1989, per la prima volta, una parte consistente delle importazioni di energia (pari al 2% della richiesta Enel) è risultata indispensabile per alimentare l'utenza. L'import è stato effettuato per necessità e non, come avvenuto precedentemente, per scelta.

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