Il Cremlino si arrende: vodka libera di E. S.

Il Cremlino si arrende: vodka libera Il Cremlino si arrende: vodka libera Cadono anche gli ultimi limiti alla vendita Una riforma impopolare bocciata dalla gente MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Michail Gorbaciov ha perso una battaglia. Anzi, una crociata: quella contro l'alcol. La sua prima, grande campagna riformatrice, avviata già nell'85 appena un mese dopo il suo ingresso al Cremlino, è stata abbandonata ufficialmente ieri. L'ultima barricata è caduta alle 8 del mattino, orario d'apertura dei negozi e, ormai, anche della libera vendita della vodka che, fino a giovedì scorso, non poteva essere acquistata prima delle 11. Certo, il problema più grosso è trovarla questa vodka che è diventata prodotto di «defizit» cronico, come dicono i russi. Ma le limitazioni di legge sono state cancellate e, sulla carta, la disponibilità di alcolici è tornata assoluta. Ieri mattina, un giovane che usciva da una rivendita di liquori con due bottiglie infilate .nelle due tasche del suo giaccone diceva: «Le campagne antialcol vanno e vengono, la vodka rimane». E la vodka, in realtà, era rimasta in circolazione per tutti questi cinque anni aggi¬ rando i divieti: con reti di distribuzione clandestine, con distillerie artigianali che facevano incetta di zucchero creando nuove penurie, con il contrabbando. Perfino con la comparsa dei «surrogati» più incredibili: dai profumi all'antigelo per le auto. Tutto utilizzato per fabbricare «grappe» più o meno velenose, ma almeno disponibili. A far naufragare la crociata di Gorbaciov è stata proprio questa reazione stile anni del proibizionismo negli Usa. Con l'inevitabile corollario dei racket della malavita che hanno prosperato sui traffici illegali della vodka. «Una buona iniziativa con dei risultati pessimi», ha detto Nikolai Shmelyov, uno degli economisti dell'ala radicale. Risultati pessimi sul terreno concreto ed anche su quello dell'immagine popolare di Michail Gorbaciov. Nei primi tempi della campagna Gorbaciov si guadagnò il soprannome di «mineralny sekretar»: versione irriverente del suo titolo di «gheneralny sekretar», segretario generale del pcus. E ci fu una vera esplosione di barzellette, che sono un antico strumento di lotta politica in Urss. La più nota racconta di un uomo disperato in fila per la sua bottiglia di vodka di fronte all'unico negozio di Mosca autorizzato a vendere alcol che urla: «Adesso vado al Cremlino e dico a Gorbaciov che deve smetterla con queste idiozie». Dopo mezz'ora l'uomo torna al suo posto e dice: «Niente da fare, al Cremlino la fila è più lunga che qui». Come dire che se gli insoddisfatti avessero davvero trovato il coraggio di andare a protestare, la Piazza Rossa sarebbe stata invasa. Anche senza manifestazioni, lo scontento generale è arrivato alla soglia del Cremlino e Gorbaciov ha via via allentato i rigori della sua iniziativa, fino alla totale liberalizzazione di ieri. Ma durante la campagna antialcol sono state prese anche delle misure strutturali: sono state distrutte alcune distillerie, sono stati riciclati altri stabilimenti che adesso imbottigliano succhi di frutta. Nel complesso, la produzione di alcolici è crollata del 40 per cento, [e. s.]

Persone citate: Gorbaciov, Michail Gorbaciov, Nikolai Shmelyov

Luoghi citati: Mosca, Urss, Usa