Proprietà privata, il Soviet frena di Enrico Singer

Proprietà privata, il Soviet frena Scontro tra falchi e colombe: pioggia d'emendamenti anche sulla riforma della terra Proprietà privata, il Soviet frena Rinviata per modifiche la legge-sfida di Gorbaciov MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo scontro nel Soviet supremo sul capitolo economico della «grande riforma» di Gorbaciov era inevitabile. Ma si sta rivelando più aspro del previsto. La legge che introduce in Urss una dose di proprietà privata è stata approvata ieri soltanto nella sue «linee generali» ed è stata rinviata in commissione per un'ennesima serie di modifiche. Tornerà in aula tra una settimana e, allora, la battaglia sarà ancora più dura perché è già prevista la votazione articolo per articolo che potrebbe far cadere dei punti-chiave del progetto. E se la marcia della legge sulla proprietà si annuncia a ostacoli, quella della legge sulla terra è cominciata ieri in un clima altrettanto contrastato. Per Michail Gorbaciov non è ancora una sconfitta. Ma è un'altra prova che nel Parlamento — dove l'85 per cento dei deputati è espressione diretta del pcus — esiste un'opposizione alla sua linea, così come esiste nel partito. Il primo segnale delle «riserve» del Soviet era stato lanciato all'apertura della sessione, mercoledì scorso, quando era stata bloccata la proposta di Gorbaciov di convocare una riunione straordinaria del Congresso dei deputati il 27 febbraio prossimo per avviare subito la riforma istituzionale con la creazione della figura di Presidente dell'Urss e con la modifica dell'articolo 6 della Costituzione sul ruolo dirigente del pcus. Adesso, al rinvio del capitolo politico si è intrecciato il rinvio di quello economico. Ma il rinvio non servirà soltanto agli avversari della «grande riforma». Anche Michail Gorbaciov e i suoi sostenitori — che sono molti tra i deputati del Soviet supremo — avranno il tempo di perfezionare la controffensiva, magari di elaborare qualche compromesso, per ottenere, poi, la vittoria sperata. Come ha dimostrato due settimane fa l'esperienza del Plenum del Comitato centrale del pcus, Gorbaciov non si può permettere successi a base di voti di misura: una linea strategica deve essere approvata a grande maggioranza, oppure sconfitta. E' la regola delle battaglie al Cremlino. E quando il Parlamento affronta temi così importanti come la proprietà privata o il regime delle terre, questa regola è ancora più valida. Quasi a provare questa volontà di dialogo con chi «dubita», ieri il relatore della legge sulla terra ha dichiarato che un quarto dei 2400 emendamenti proposti alla prima stesura del testo (presentata al Soviet già nell'autunno scorso) è stato accolto nella nuova versione. Alexandr Nikonov ha anche precisato che il sistema collettivo dell'agricoltura «non sarà smantellato». I kolkhoz e i sovkhoz continueranno a esistere e saranno anzi «rafforzati» perché diventeranno proprietari diretti delle loro terre che, finora, sono dello Stato. Ma a queste organizzazioni collettive, si affiancherà anche un embrione di proprietà privata della terra. I contadini potranno possedere degli appezzamenti di terreno, lasciarli in eredità ai loro figli, ma non potranno venderli ad altri privati. Nel caso della proprietà fondiaria, insomma, i limiti della riforma sono molto più stretti di quelli imposti dalla legge sulla «proprietà individuale» illustrata dal vice premier, Leonid Abalkin, giovedì e rinviata ora in commissione. Ma anche con tutte queste cautele, dopo la relazione di Alexandr Nikonov è cominciato in aula un dibattito molto acceso che è stato aggiornato ieri notte a martedì prossimo quando il Soviet tornerà a riunirsi in seduta pubblica dopo una sessione a porte chiuse che sarà dedicata — lunedì — alle crisi interetniche e ai problemi nazionali. Questi sono gli altri due elementi di maggiore preoccupazione per Gorbaciov. Con sempre nuovi segnali di allarme. Ieri a Vilnius, la capitale della Repubblica lituana, c'è stata una grande manifestazione per celebrare l'anniversario dell'indipendenza conquistata nel 1918 e durata fino all'annessione del 1940. Enrico Singer i^p||P

Persone citate: Alexandr Nikonov, Gorbaciov, Leonid Abalkin, Michail Gorbaciov

Luoghi citati: Urss, Vilnius