Accerchiati dal fuoco

Accerchiati dal fuoco Accerchiati dal fuoco Nel Cuneese, 150 bambini in hotel CUNEO DAL NOSTRO INVIATO Hanno rischiato di morire nell'albergo delle loro vacanze, travolti da calcinacci, detriti e vetri spazzati dal vento che soffiava a quasi 200 chilometri l'ora. E a poche decine di metri dall'edificio le fiamme di un incendio gigantesco che per ore ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Questa è la notte drammatica trascorsa da centocinquanta ragazzi di Marsiglia, ospiti al Rucas di Bagnolo Piemonte, la zona più colpita dalle trombe d'aria e dagli incendi boschivi. Tutta l'Alta Valle Po e parte della Valle Infernotto sono trasformate in roghi giganteschi che nessuno riesce ad arginare. I bambini francesi verranno evacuati nella notte, non appena il vento accennerà, si spera, a diminuire d'intensità. A gruppi di cinque o sei scenderanno in bassa valle con auto della polizia e furgoni messi a disposizione da volontari. Passeranno la notte a Sampeyre. I loro tre pullman, fermi sul piazzale dell'albergo, sono stati completamente distrutti dalla furia del vento. La notte di paura si è iniziata con i primi allarmi per gli incendi boschivi. Mentre vigili del fuoco, protezione civile e volontari si mettevano al lavoro, sulla zona del Rucas, a Barge e a Bagnolo si è abbattuta una tromba d'aria con raffiche che sono state valutate a quasi 200 chilometri all'ora. L'albergo che ospitava la comitiva è il più esposto al vento e ha subito danni gravissimi. Gli infissi sono saltati, i vetri sono andati in frantumi. Le maestre e il personale dell'albergo hanno radunato i bambini (hanno tutti dai 7 agli 11 anni) e sono fuggiti nella tavernetta del locale. Stanno tutti bene, ma una giovane insegnante non dimenticherà le ore trascorse senza luce e senza riscaldamento: «Credevo fosse giunta la fine del mondo. I ragazzi non fiatavano, avevamo tutti una paura folle. Si sentiva il vento che distruggeva tutto, i vetri che scoppiavano, le pietre che volavano». E ancora: «Non sapevamo che cosa fare, fuori era un inferno. Così quando ho sentito dire che il fronte dell'incendio si stava dirigendo verso il nostro albergo, ho pensato che fosse finita. Non c'era scampo». La situazione è migliorata verso l'alba. Si è ridotta l'intensità del vento e le squadre di soccorso hanno raggiunto l'albergo. E' stata ripristinata l'energia elettrica e bloccato il fronte del fuoco. I bambini hanno ancora paura, alcuni sono addirittura terrorizzati, ma sono in pochi a rendersi conto che avrebbero potuto morire tutti. In coro dicono: «Vogliamo tornare a casa». Mentre s'inizia l'evacuazione, la situazione nella valle sta diventando di ora in ora più drammatica. Le fiamme hanno raggiunto e distrutto due borgate in località Turle. La gente che le abitava è scappata riuscendo a salvare ben poche cose. Nelle opere di soccorso sono impegnati più di duemila uomini. A notte inoltrata una incredibile macchia rossa colora il cielo della catena alpina. Il vento ha ripreso a spirare con grande intensità, l'unica speranza si chiama pioggia. Fiorenzo Panerò

Persone citate: Fiorenzo Panerò

Luoghi citati: Bagnolo Piemonte, Barge, Marsiglia, Sampeyre, Turle