Foster illumina la serata di Tilli di Giorgio Barberis

Nel meeting indoor di Genova deludono Andrei e Pavoni, non il velocista romano Nel meeting indoor di Genova deludono Andrei e Pavoni, non il velocista romano foster illumina la serata di Tilli L'ostacolista batte ancora Kingdom GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Festa dello sprint per festeggiare l'inaugurazione della pista genovese del Palafiera, rimessa a nuovo con una spesa di 700 milioni. Peccato che, però, il tartan del rettilineo centrale sia posto sul cemento, rendendo il fondo duro. A risentirne sono così i riscontri cronometrici. E, tuttavia Stefano Tilli confermando la sua eccellente condizione, ha battuto lo statunitense Butler firmando un tempo (20"76) più che discreto. Tilli, in quinta corsia, non è uscito velocissimo dai blocchi e Butler, in quarta, già all'uscita della prima curva gli era molto vicino. Il romano è comunque riuscito ad aprire la sua azione e solo una brutta sbandata in uscita dall'ultima curva ha riaperto la gara. Ma Tilli è riuscito a riprendere il giusto assetto e, con zampate di eccezionale vigore, ha ristabilito le distanze. Adesso lo attende la sfida con il brasiliano Da Silva e gli statunitensi DeLoach, Heard e Calvin Smith a San Sebastiano martedì 20. Peccato che nella serie di Tilli non sia stato inserito anche Carlo Occhiena, torinese, 17 anni e cinque mesi, che ha ulteriormente ritoccato il suo limite italiano juniores: da 21 "36 a 21 "28. E' un risultato che, con ogni probabilità, gli vale il passaporto per gli Euroindoor di Glasgow, una gara che deve servirgli a fare esperienza internazionale. A lui, in questo momento, non si deve chiedere di più: un talento del genere sarebbe delittuoso usurarlo con troppe gare caricandolo di eccessive responsabilità. Nei 60, invece, nulla da fare per Pavoni, ancora un po' basso nell'assetto di corsa, contro Imoh. Anzi, il romano ha rischiato di farsi agguantare nel finale dal ritorno di Madonia. Deludente il campione mondiale, il cubano Simon, quarto. A smentire parzialmente la «lentezza» del rettilineo ci ha pensato nei 60 hs Greg Foster, il quale ha battuto di nuovo il primatista mondiale Roger Kingdom come aveva già fatto nei Millroses Games a New York. Ma questa volta il più famoso «pelato» dell'atletica statunitense ha aggiunto la ciliegina del miglior tempo mondiale dell'anno, 7"47, sette centesimi in meno di quanto aveva ottenuto domenica a Karlsruhe il sovietico Kazanov. Foster è stato subito primo, con una splendida scelta di tempo sullo sparo, con Kingdom a inseguirlo vanamente fino al traguardo: tra i due è riuscito a inserirsi anche l'altro statunitense Pierce. Ad anticipare i brividi dello sprint e a scaldare il pubblico (circa 5000 spettatori) ci ha pensato, in apertura di serata, Ileana Salvador, la maestrina di Noale (insegna però a San Dona di Piave) marciando sull'inconsueta distanza delle due miglia e polverizzando in 13'11" netti la miglior prestazione mondiale della distanza (14'02"22) che apparteneva a un'altra italiana, Giuliana Salce. La prestazione della Salvador ha valore in assoluto, come testimonia il passaggio ai 3000, di appena sei secondi superiore al record italiano e di sedici a quello mondiale. Tuttavia l'azione della veneta pare essersi involuta, il ginocchio meno bloccato che in passato. Nella scia della Salvador anche Carola Pagani ha fatto meglio, con 14'01"75, della Salce. '-W-v*;«fr^ RISULTATI Giorgio Barberis

Luoghi citati: Genova, Glasgow, New York