I bancari vicini alla rottura

i bancari vicini alla rottura i bancari vicini alla rottura Trattative al bivio-, mediazione o scioperi ROMA. Si è giunti ieri sera ad un passo dalla rottura nelle trattative per il rinnovo del contratto dei 320 mila dipendenti delle banche e delle casse di risparmio. Si profila, così, il ricorso ad un nuovo intervento conciliatore del ministro del Lavoro, Donat-Cattin e subito dopo, in caso di esito negativo, la ripresa degli scioperi. La posta in gioco è molto alta: affrontando il nodo dell'area contrattuale, si tratta di prefigurare la sorte di decine di migliaia di lavoratori, che rischiano il trasferimento a società di servizi, trattamenti economiconormativi diversi da quelli del credito e, naturalmente, peggiori: in ultima analisi la graduale espulsione dal sistema. Le due associazioni imprenditoriali, Assicredito e Acri, hanno risposto con un controdocumento all'ultimatum lanciato martedì dai 5 sindacati del settore sulla base di una «proposta definitiva», proprio sulla questione dell'area contrattuale. I sindacati hanno insistito sul carattere ultimativo del testo consegnato ad Assicredito ed Acri: prendere o lasciare, dopo aver tentato di aggiustare soltanto qualche virgola. Su queste posizioni si è discusso in un'atmosfera di crescente tensione: oggi saranno prese «decisioni conseguenti». In particolare, Assicredito e Acri hanno respinto la richiesta di Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uib, Fabi e Falcn di essere consultate preventivamente in caso di riorganizzazione, scorporo, decentramento ed hanno proposto di procedere all'informazione e alla consultazione dopo la fase decisionale e prima di quella operativa. Inoltre, per quanto riguarda le attività «intrinsecamente ordinate e funzionali all'intermediazione finanziaria» la delegazione imprenditoriale non ha accolto le proposte avanzate dai sindacati e hanno sostenuto l'esigenza di definire tali attività prima di firmare il nuovo contratto. «I sindacati — ha detto il direttore generale dell'Assicredito, Capo — non possono non prendere in considerazine il nostro documento, che interpreta fedelmente le intenzioni del ministro del Lavoro ed è il risultato di un grande, costruttivo sforzo per rendere fattibile l'accordo». I sindacati, invece, sono convinti del contrario. Il documento delle controparti, a loro avviso, stravolge ancora una volta le indicazioni date dal ministro e cambia le carte in tavola. Anche il Silcea-Cisal, che svolge un negoziato separato, ha espresso un giudizio negativo, insistendo sull'esigenza che l'informazione delle banche sui vari processi preceda e non segua le decisioni. Gian Cario Fossi

Persone citate: Donat-cattin, Fabi, Gian Cario

Luoghi citati: Assicredito, Roma