«Londra e Varsavia non dimenticano il '39» di Paolo Patruno
« « Londra e Varsavia non dimenticano il '39 » La Thatcher ribadisce le diffidenze inglesi Invito a Genscher. innanzitutto la sicurezza LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Proprio dalla capitale europea più diffidente, il ministro tedesco degli Esteri Genscher ha voluto lanciare ieri un messaggio di speranza, anzi di ottimismo sulla possibilità che entro fine anno siano gettate le basi per l'unificazione tedesca. Ma a far ombra a questo segnale resta l'ostinata prudenza della signora Thatcher la quale ha ancora puntigliosamente riaffermato che i tedeschi «devono riconoscere anche gli interessi e le preoccupazioni degli altri Paesi», perché la riunificazione potrà avvenire solo «entro un contesto di sicurezza». In questa frase del comunicato diramato da Downing Street dopo un'ora e mezzo di serrato colloquio fra Genscher, la signora Thatcher e il suo ministro degli Esteri Hurd, sta racchiuso tutto il succo della posizione inglese. La signora Thatcher è statista troppo esperta e pragmatica per non dare il suo avallo pubblico a un processo storico che sfugge al suo diretto controllo. Ma sa anche che se non può bloccare questo processo, almeno lo può influenzare ampliando la cerchia delle consultazioni internazionali. Di qui, la sua manovra diplomatica per far partecipare dirutamente le quattro potenze vincitrici nel '45 alle trattative per la riunificazione. E dallo stesso schema diplomatico nasce l'aperto, incoraggiante apporto dato al premier polacco Mazowiecki che in visita a Londra ha rivendicato il principio della inviolabilità delle frontiere e ha reclamato per Varsavia un ruolo diretto nelle future trattative sulla riunificazione perché «la nostra sicurezza non può essere decisa per procura da altri». Insomma, per Londra la riunificazione tedesca deve essere il centro di un sistema di tre cerchi concentrici (Cee, Nato e i 35 firmatari degli accordi di Helsinki) che stabilisca un nuovo sistema di sicurezza in Europa. Pazienza, poi, se il molti¬ plicarsi degli interlocutori intralcerà o ritarderà il processo verso la riunificazione. Questa è stata la tela di fondo per il difficile incontro di Genscher a Downing Street. Difficile perché la sera precedente l'arrivo del ministro tedesco la Thatcher ha dichiarato al banchetto in onore di Mazowiecki che «Polonia e Gran Bretagna hanno avuto in questo secolo esperienze che hanno lasciato il segno e sono decise a fare in modo che non si ripetano. Per questo crediamo sia importante valutare attentamente le implicazioni della riunificazione tedesca». Questi pesanti rilievi hanno suscitato naturalmente il malumore di Bonn, che ha ricambiato i dispetti. Il cancelliere Kohl, dopo la tappa di Mosca ha deciso di andare domani a Parigi per rassicurare Mitterrand e poi si recherà anche a Washington. Ma verrà saltata Londra, capitale della quarta potenza vincitrice della guerra. Paolo Patruno
Persone citate: Hurd, Kohl, Mazowiecki, Mitterrand, Thatcher
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