Nessuno vuole più studiare il russo di Lietta Tornabuoni

Nessuno vuole più studiare il russo Nessuno vuole più studiare il russo EPISODIO forse più simbolico, a Berlino, della veloce e faticosa riunificazione tedesca? Certo, la parte all'Est della città ha i suoi problemi, quelli terribili e anche quelli minori ma significativi: nel generale aumento della disoccupazione, appaiono patetici all'Università Humboldt gli undici docenti di russo rimasti di colpo senza neppure uno studente, ai quali sono stati concessi due anni per riciclarsi come docenti d'inglese, lingua che adesso tutti i ragazzi vogliono imparare; appaiono rischiosi gli oltre centomila addetti alla polizia di sicurezza, detti «Stasi», che hanno perso il posto, che detestati come sono non riescono a trovarne un altro, che non hanno apparentemente risorse se non diventare guardie del corpo o criminali. Ma problemi ne ha pure, e molti, Berlino Ovest. Il più simbolico, appunto? Da domani comincia un pericoloso stato d'emergenza-rifiuti: la Germania Orientale ha rotto il contratto che consentiva a molte industrie soprattutto chimiche occidentali (la~ farmaceutica Schering, industrie fabbricanti 4.i colori e di lacche, tipografie) di depositare all'Est i loro rifiuti tossici (32 mila tonnellate, l'anno scorso), specialmente nella discarica Vorketzin. Lo Stato tedesco-orientale acquista nel cambiamento politico una nuova dignità, è costretto a tenere conto delle pressioni dei cittadini, non vuol più essere una pattumiera dei rifiuti occidentali: e le industrie dell'Ovest interessate rischiano la chiusura, se non si trova una soluzione. A Berlino Ovest molti si dicono inquieti, scontenti, allarmati. La vita, in questa città tra le più strane del mondo, si svolgeva prima come su un'isola: a un'unica linea j^erea americana era con¬ sentito atterrare all'aeroporto berlinese, gli abitanti non potevano allontanarsi dalla cinta urbana che per poche decine di chilometri senza passaporto e relativo visto, l'atmosfera era quella angusta e assurda d'un assedio prolungato per quarantacinque anni. In compenso, c'erano alcuni vantaggi: tante e vivaci e pregevoli attività culturali, per attirare gente nella città quasi improduttiva, tutta terziario; moltissimi divertimenti, un edonismo speciale; moltissimi giovani, perché chi frequenta l'Università a Berlino può evitare il servizio militare e perché gli interventi sociali a favore dei giovani, come delle donne e anche dei vecchi (sussidi, case, assistenza sanitaria) sono numerosi e forti; pochissimi ingorghi di traffico, strade tranquille e percorribili,*— file ragionevolmente brevi, o inesistenti,, .puli^ zia. Sono questi vantaggi che molti berlinesi sentono già in pericolo, già perduti. Per via delle duemila persone che ogni giorno ancora si trasferiscono da Est a Ovest, in un flusso inarrestabile per fermare il quale si stanno meditando provvedimenti, addirittura premi in danaro; per via del conseguente aumento degli affitti, dell'inizio d'una sovrappopolazione, d'un accenno di arroganza: a Lipsia, all'ultima solita manifestazione del lunedì, un cartello già ricattava: «Se il marco occidentale viene da noi, restiamo; se no, andiamo noi da lui». Lietta Tornabuoni

Persone citate: Humboldt

Luoghi citati: Berlino, Berlino Ovest, Germania Orientale