Ma comprare una squadra di calcio è un affare?

Ma comprare una squadra di calcio è un affare? CASO VERONA S La provocatoria offerta di 1000 lire per la società scaligera propone l'interrogativo sull'effettivo valore dei club Ma comprare una squadra di calcio è un affare? Strani bilanci in cui i debiti sono una voce positiva o l'avvio alfallimento MDLANO. Quanto costa una società di calcio? Qual è il metro per valutarne il valore? Se lo chiedono molti dopo la provocatoria offerta di Zanini per acquisire il Verona: 1.000 lire. A fronte di un capitale-giocatori di 14 miliardi, è la classica marcia indietro. L'aspirante acquirente, dopo un attento esame dei bilanci, ha valutato la situazione troppo pesante. Vorrebbe entrare senza debiti mentre Chiampan chiede siano pagati dalla nuova dirigenza. Il Verona cercherà altre strade ma non sarà facile trovare un'analoga valutazione sul parco-giocatori (14 miliardi) nonché sull'aumento del capitale sociale da 6 a 12 miliardi. In pratica Zanini avrebbe dovuto sborsare 13 mi¬ liardi per il 51% delle azioni. La bozza di contratto è stata clamorosamente smentita. Ma in casi come questi, più che il valore effettivo di una squadra ha il sopravvento la volontà di vendere o di comperare. Prendiamo, ad esempio, due casi clamorosi degli ultimi anni: Milan e Inter. Fraizzoli aveva trovato in Pellegrini il cliente ideale che gli sborsò quasi 13 miliardi, mentre lui aveva ottenuto la società a titolo gratuito da Moratti. A sua volta Berlusconi ha ottenuto il Milan accollandosi i debiti della gestione ma senza versare una lira a Farina, costretto a fuggire in Spagna e poi in Sud Africa per evitare l'arresto. Uno dei maggiori azionisti, Nardi, creditore di 4-5 miliardi, è stato «pagato» in buona parte con spot televisivi e con la promessa della nomina a vicepresidente. Farina a sua volta aveva ottenuto il Milan da Colombo, messo fuori causa dal calcioscommesse, per 700 milioni, in parte prestati da un amico, poi suicida. Chi vuole comperare una squadra di calcjo più o meno competitiva, preso o meno dalla «libidine» della presidenza, deve valutare innanzitutto la situazione patrimoniale, rappresentata dal valore dei giocatori e dallo sbilancio crediti/debiti. La voce giocatori, registrata a bilancio con opportuni ammortamenti, può avere un valore congruo o meno, dipende dal «nome» dell'atleta. Farina ad esempio lasciò a Berlusconi alcuni elementi che valevano diversi miliardi: Baresi, Tassotti, Maldini, Evani, F. Galli, Hateley, Virdis. Cedendoli, Farina avrebbe ripianato il bilancio, ma i fans l'avrebbero linciato. Oltre a ciò occorre un'intesa sui valore d'avviamento, definito nel Verona con l'aumento del capitale da 6 a 12 miliardi. Nella società da acquistare, e nella quale bisogna necessariamente investire, occorre però trovare motivazioni. A Berlusconi, per esempio, il Milan è servito prima come immagine, poi come interessante veicolo economico: è una fonte di liquidità di 60-70 miliardi annui mentre le passività del Milan (appartenente a Rete Italia) at¬ tenuano gli attivi di altre aziende del Gruppo, senza dimenticare che gli acquisti in pratica non costano nulla, venendo risolti con fidejussioni. Per alcuni, insomma, i debiti finiscono per diventare una voce positiva, per altri, a cominciare dal Verona, l'inizio della fine. Al 30 giugno '88, il bilancio consolidato del club veneto presentava infatti debiti verso banche o fornitori per quasi 14 miliardi, senza dimenticare i 12 miliardi per gli emolumenti (ingaggi e premi) ai giocatori, più altri 7 per oneri finanziari per un totale, nei costi di esercizio, di 29 miliardi e 242 milioni. «Una cifra imponente — dicono in Lega — ma oramai è la media per sopravvivere in A anche perché gli introiti per un club di media classifica sono analoghi, se non di poco superiori. Diventa così difficile valutare il prezzo di una squadra: dipende dall'esposizione debitoria tanto è vero che ci sono stati presidenti che hanno offerto gratuitamente il loro club proprio per togliersi il problema. E' indubbio che una società di A o B oggi rappresenta un investimento interessante, come una piccola industria. Chi acquista va incontro a spese non indifferenti, ma se ben gestita una squadra rende, in pubbliche relazioni ed economicamente». Offrendo 1.000 lire, Zanini ha fatto capire di non essere d'accordo. Giorgio Gandolfi Ferdinando Chiampan dovrebbe abbandonare la presidenza del Verona Al suo posto, forse, l'aw. Trapani designato dal gruppo Zanini

Luoghi citati: Rete Italia, Spagna, Sud Africa, Verona