Due cani condannati

Due cani condannati «Abbaiano troppo», il pretore ordina di allontanarli da casa Due cani condannati A Perugia, il ricorso presentato dai vicini: «Non riusciamo a riposare» Nuvola e Rombo, pastori maremmani, rischiano di finire in un canile PERUGIA. Questa volta Rambo è stato sconfitto, costretto all'esilio. Ha perso l'ultima battaglia, gli avversari avevano un alleato troppo forte. E con lui se ne andrà Nuvola, che pure ha nome più soave e dolce. Rambo è un cucciolo di pastore maremmano, Nuvola la sua mamma. I nemici sono due vicini di casa che vogliono troppo bene alla tranquillità, il loro alleato il pretore di Perugia Maurizio Salvi. Teatro della guerra la collina umbra, più esattamente la strada che dalla città porta al lago Trasimeno. Villette candide nel verde, aria buona, tanta (?) quiete. La trama, scarnita all'osso: Nuvola e Rambo vivono in un piccolo giardino con due Yorkshire, giocano e abbaiano, si rincorrono e abbaiano, vanno incontro al postino e abbaiano. Dopo un po' i vicini (due romani venuti a Perugia cinque o sei mesi fa) non ci stanno più e presentano un ricorso d'urgenza al giudice, lamentando «il continuo latrare dei cani». Maurizio Salvi ascolta le loro ragioni, sente anche il padrone degli animali, Augusto Gordini, parla con un medico e con alcuni altri testimoni. Alla fine «condanna» i due maremmani all'esilio. Il pretore dispone l'allontanamento dal giardino di Rambo e Nuvola. Il loro continuo abbaiare costituirebbe una lesione del diritto soggettivo alla salute, danno causato (articolo 844 del codice civile) da una «immissione illecita di rumori sul fondo altrui». I cani dovranno lasciare la casa entro dieci giorni, altrimenti saranno trasferiti nel canile municipale. Gordini protesta: «Non so a chi affidarli. Se li portano al canile e dopo tre giorni nessuno li prende in consegna saranno abbattuti». Rambo e Nuvola condannati a morte? No, non succederà. Dice Carlo Calvieri, avvocato di Gordini: «Il rischio è solo teorico, la protezione animali è dalla nostra parte. Eppoi abbiamo già fatto ricorso in tribunale contro l'ordinanza del pretore. La decisione di Salvi mi pare sorprendente. Se si dovesse accogliere il criterio seguito dal giudice anche mio fi¬ glio appena nato dovrebbe essere allontanato da casa perché spesso piange per molte ore la notte, disturbando di sicuro anche i vicini. A mio avviso sarebbe stato più opportuno ordinare di mettere ai cani una museruola antirumore». L'avvocato di Perugia dice di ricordare un solo precedente («A Roma, dieci anni fa, il protagonista era un cane pastore tedesco»), ma ve ne sono stati altri, anche se pochi. Esagerata la decisione del magistrato di Perugia? Raffaele Guariniello, pretore a Torino dice di no: «Il provvedimento viene individuato dopo avere valutato le diverse esigenze delle parti in causa. Un conto è un bambino che piange, un altro un cane che abbaia... Singolare, piuttosto che i ricorrenti non si siano rivolti al giudice penale, appellandosi all'articolo 659 del codice che punisce con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 300 mila lire chi, non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone». [d. c. d.]

Persone citate: Carlo Calvieri, Maurizio Salvi, Raffaele Guariniello, Rambo, Salvi

Luoghi citati: Perugia, Roma, Torino