«Stalin fece fucilare 750 mila persone»

«Stalin fece fucilare 750 mila persone» Il Kgb rivela i dati su 20 anni di purghe «Stalin fece fucilare 750 mila persone» MOSCA. Oltre 750 mila persone sono finite davanti al plotone d'esecuzione durante gli anni del terrore staliniano perché giudicate nemici dello Stato sovietico. Lo ha rivelato un rapporto del Kgb, diffuso ieri. Anche se la cifra non tiene conto dei milioni di cittadini morti nei campi di lavoro e nelle prigioni o per le carestie provocate dalla collettivizzazione forzata, è la prima volta che il servizio segreto sovietico fornisce un dato ufficiale sul numero delle vittime del dittatore georgiano. Ma, secondo fonti occidentali, i morti furono oltre 10 milioni. Ora, grazie alla perestrojka, alcune commissioni governative e lo stesso Kgb hanno avuto l'ordine di ristabilire la verità sulle purghe e di riabilitare quanti ne furono vittime innocenti. L'agenzia «Tass» ha reso noto che un riesame degli archivi della polizia segreta ha stabilito che, dal 1930 al 1953 d'anno in cui morì Stalin), 3.778.234 persone furono condannate per attività controrivoluzionarie o per crimini contro lo Stato. Di queste, 786.098, tra cui esponenti di primo piano dell'apparato statale e del partito, furono fucilate. Sono numerose le vittime illustri, come Nikolai Bukharin, fucilato nel 1938, e recentemente riabilitate. La «Tass» ha precisato che negli ultimi due anni sono stati riesaminati oltre 856.582 casi e, a eccezione di 12 mila, tutti gli altri sono stati riabilitati. Il Kgb ha dichiarato anche che continua la ricerca delle fosse comuni allo scopo di erigere una serie di monumenti commemorativi. Finora ne è stata scoperta più di una, in diverse parti del Paese, ma, secondo il Kgb, non tutti gli uffici periferici dei servizi segreti collaborano nelle diffìcili ricerche. [Agi]

Persone citate: Nikolai Bukharin, Stalin

Luoghi citati: Mosca