Quando il ministro vuol vedere la partita di Massimo Gramellini

Quando il ministro vuol vedere la partita Polemica per l'«invasione» di Pomicino alla Rai di Napoli dove si trasmetteva in bassa frequenza Quando il ministro vuol vedere la partita Come fortunati e vip «rubano» le immagini degli incontri in tv ROMA. Una nuova confraternita di video-maniaci affiora dai meandri dell'etere. E' il «club della bassa frequenza», che da domenica scorsa vanta fra i suoi iscritti anche il ministro Cirino Pomicino, presentatosi in numerosa e chiassosa compagnia (una ventina di persone) alla sede Rai di Napoli per assistere in diretta alla sfida-scudetto fra Milan e Napoli. Una trasmissione chiusa al pubblico, diffusa solo dagli schermi interni delle sedi della tv di Stato attraverso i canali della bassa frequenza, «vietati» al telespettatore comune. Per accedere al «club» esistono due strade ma un solo requisito: la passione per il campionato di calcio, le cui quattro principali partite vengono diffuse dall'emittente di Stato in tempo reale e sulle frequenze «inafferrabili». Per il telespettatore, l'unica possibilità di inserirsi nel circolo degli eletti è \ un legame (meglio se di parentela) con qualche dipendente del centro Rai più vicino. A Roma, ad esempio, ce ne sono quattro, e la domenica pomeriggio risultano sempre affollati. Frequentatissimi quelli di via del Babuino e via Teulada, dove gli abitanti degli edifici contigui ancora ricordano il boato con cui 500 romanisti salutarono il gol, poi annullato, di Turone alla Juve, nell'81. Fra l'altro, il «club della bassa frequenza» offre l'occasione per incontri indimenticabili. Al famiglio del tecnico Rai, entrato nel tempio con il «passi» procuratogli dal suo anfitrione, potrà così capitare di trovare seduto al suo fianco il segretario generale aggiunto della Cgil e tifosissimo laziale Ottaviano Del Turco, il capogruppo de alla Camera Vincenzo Scotti, che smania per Maradona come e più di Pomicino, il «grand commis» demitiano Elveno Pasto- relli e, sorpresa, persino un cardinale, Silvio Oddi. Nelle ultime settimane non avrà più visto invece Franco Carraro, che da quando è diventato sindaco di Roma ha abbandonato una frequentazione che da ministro praticava assiduamente. Roma è la sede centrale e allargata del «club», mentre nelle diramazioni periferiche vige la regola del numero chiuso: Milano ospita una decina di privilegiati, seguita a ruota da Trieste e Torino. Difficilmente inquadrabile la situazione di Napoli, dove domenica scorsa è successo il «fattaccio». Il ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino ha aderito al «club» in compagnia di un gruppo di tifosi napoletani: «mio gradito ospite», sostiene il direttore della sede regionale Ernesto Mazzetti, la cui versione viene definita «ossequiosa e riduttiva» dall'assemblea dei giornalisti della Rai di Napoli, riunitasi ieri per contestare duramente «un atto di ingerenza, fortemente discriminatorio». Ma c'è una seconda via per chi desidera entrare in possesso dei misteriosi segreti della bassa frequenza. Una via molto più elitaria a causa dei costi e dei rischi, trattandosi di una pratica illegale. Per realizzarla occorrono 10 milioni e la voglia di darli a uno dei due antennisti specializzati, che installano un decodificatore e un'antenna manovrabile a distanza, chiamata «dipolo». Roma è in testa anche a questa classifica con 500 apparecchi. La Rai, furibonda, cerca di disorientare gli sciacalli dell'etere cambiando spesso le frequenze nazionali, ma la mossa è già stata neutralizzata: basta sintonizzarsi sul canale «internazionale», che trasmette il campionato italiano in diretta negli Stati Uniti... Massimo Gramellini

Persone citate: Cirino Pomicino, Ernesto Mazzetti, Franco Carraro, Maradona, Ottaviano Del Turco, Paolo Cirino Pomicino, Silvio Oddi, Turone, Vincenzo Scotti