L'Est si arrende a Kohl di Alfredo Venturi

L'Est si arrende a Kohl Si accelerano i tempi dell'unificazione tra le Germanie L'Est si arrende a Kohl Sì di Modrow alla moneta unica BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'unione monetaria inter-tedesca si farà: per definirne i dettagli una commissione mista di tecnici sarà al lavoro fin da lunedì prossimo. E' il principale risultato del vertice fra le due Germanie che si è iniziato ieri a Bonn: il secondo da quando la rivoluzione pacifica nella Repubblica Democratica e la caduta del Muro hanno trasformato in progetto politico la vecchia utopia della riunificazione. Sulla strada ormai sgombra verso l'unità,-annuncia Helmut Kohl, si comincerà dalle monete. Nella conferenza stampa congiunta, seduto accanto a un pensieroso Hans Modrow, un giubilante Cancelliere illustra il primo contenuto della sua proposta: in una data da definirsi il marco orientale sarà sostituito dalla potente valuta federale, che resterà così il solo mezzo di pagamento. Dunque il problema della convertibilità è risolto alla radice: la moneta della Ddr semplicemente scomparirà dalla scena. Nei limiti del suo mandato, destinato a scadere con le elezioni del 18 marzo, Modrow ha accettato questa prospettiva brutale e necessaria: ha solo insistito sul fatto che un sistema di garanzie sociali dovrà ammortizzare l'impatto di questa rivoluzione valutaria. Bonn ha invece respinto la richiesta di Berlino Est: quegli aiuti urgenti che pure erano stati promessi in una misura compresa fra i dieci e i quindici miliardi di marchi. Kohl insiste sul fatto che per finanziare le iniziative in materia di crediti alle imprese, programmi educativi, trasferimenti di tecnologia, investimenti per l'ambiente o le comunicazioni, nel bilancio federale di quest'anno ci sono già cinque miliardi di marchi a disposizione dell'altra Germania. Si apre così, prima ancora che le elezioni tedesche orientali esprimano un interlocutore rappresentativo per i passi decisivi verso l'unità, una fase esecutiva di questo processo. Kohl ha ripetuto che non c'è tempo da perdere: dall'inizio dell'anno sono 85 mila i tedeschi orientali che si sono trasferiti nella Repubblica Federale. Bisogna in¬ durre la gente a restarsene a casa per contribuire alla trasformazione economica e sociale e al disegno dell'unità. Gli ha fatto eco Modrow: è necessario che nessuno tema la prospettiva unitaria. Il primo ministro di Berlino Est ha anche difeso l'immagine dell'altra Germania. Abbiamo un sacco di problemi, dice, ma non siamo sull'orlo della bancarotta. A cinque settimane dalle elezioni che lo priveranno del potere, Modrow ha avuto uno scatto d'orgoglio, ha respinto il modello di una società allo sbando che viene accreditato della Ddr, quasi preda di un processo di annessione. Portiamo anche noi al futuro Stato unitario, ha detto, valori spirituali, culturali e materiali. La nostra gente, ha ricordato, non solo ha inflitto un'amara sconfitta al socialismo reale, ha anche lanciato la formula «Noi siamo il popolo». Forte della strapotenza economica del suo Paese, ben rappresentata dalla sua imponente stazza fisica, Kohl ha indicato nel marco l'elemento più importante che la Repubblica Federale mette a di¬ sposizione dell'unità. In cambio, chiede l'adozione delle riforme, della metamorfosi di un sistema pianificato in un'economia di mercato. Posto di fronte a un processo ancora così poco chiarito nei dettagli, il mondo dell'economia e della finanza reagisce con scetticismo e qualche apprensione. Ieri la Borsa di Francoforte ha registrato il terzo ribasso consecutivo, e lo stesso marco sta cedendo qualche punto alle altre monete. Non è stata sufficiente, a placare le inquietudini diffuse, la promessa di Karl-Otto Poehl, presidente della Bundesbank, che i rischi dell'operazione unità saranno limitati dall'azione della Banca centrale. Incertezze anche sull'orizzonte internazionale, dopo che un colloquio telefonico di Gorbaciov a Modrow è parso riaprire la questione delle alleanze. Ieri, Kohl ha ripetuto che la Repubblica Federale resterà nella Nato, lasciando intendere che ne resterà fuori la parte orientale del futuro Stato unitario. Alfredo Venturi ALTRI SERVIZI A PAGINA 3

Luoghi citati: Berlino Est, Bonn, Ddr, Francoforte, Germania