Il Verona vale solo mille lire di V. F.

Il Verona vale solo mille lire L'offerta Zanini Il Verona vale solo mille lire VERONA. Il finanziere vicentino Domenico Zanini ha disdetto il contratto firmato per l'acquisto del 51% del Verona, offrendo via fax, tramite l'avv. Morgante, mille lire per il 76% del pacchetto azionario impegnandosi a sopportare i debiti del Verona al 31 dicembre scorso. In dicembre Zanini aveva firmato un accordo col quale acquistava il 51% delle azioni per 7 miliardi e si impegnava a partecipare all'aumento del capitale societario da 6 a 12 miliardi, con la metà dell'importo. Zanini, presidente del Treviso, aveva raggiunto l'accordo con il Verona affinché il 51% delle azioni affluissero nella «Holding Sport Veneto», nella quale il Gruppo Zanini avrebbe depositato anche le azioni del Treviso. Durante queste trattative il patrimonio-giocatori del Verona era stato valutato 14 miliardi contro i 4 del Treviso. Era già stato designato l'avv. Trapani (il più diretto collaboratore di Zanini con cointeressenze nel Gruppo) a sostituire Chiampan alla presidenza. All'improvviso Zanini, che nell'estate scorsa aveva tentato di acquistare Vicenza e Venezia rimanendo sempre sconfitto nelle trattative, si è chiuso nel più stretto mutismo ed ha spedito l'offerta di mille lire. Chiampan e gli altri soci stanno operando in direzioni differenti per trovare nuove forze a dare consistenza finanziaria alla società. [v. f.]

Persone citate: Chiampan, Domenico Zanini, Durante, Morgante, Zanini

Luoghi citati: Venezia, Verona, Vicenza