Ca' Foscari
Ca' Foscari Ca' Foscari 7/ preside: no all'intolleranza VENEZIA . DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' stata la prima e unica «vittima» della rivolta studentesca. Il preside della facoltà di Lingue a Ca' Foscari, Sergio Perosa, si è dimesso alcuni giorni fa con una dura lettera al ministro Ruberti. «Ancora una volta devo notare che la classe politica scarica sui docenti e sulle autorità accademiche il peso di responsabilità e decisioni loro improprie — scrive Perosa — spingendoli a propria copertura in prima linea, di fronte all'insorgere di legittime insoddisfazioni studentesche, che perdono però legittimità nel momento stesso in cui imboccano la strada di una strisciante, pericolosa intolleranza». Perosa — uno dei maggiori studiosi europei di letteratura anglo-americana — ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili dall'incarico. Oggi ne discuterà il consiglio di facoltà, ma è improbabile che il docente torni sui suoi passi. Ora è a casa, con un permesso di 20 giorni. Il rettore Giovanni Castellani cercherà di dissuaderlo: «Inviterò il professore a recedere dal suo intento, anche perché la decisione si basa su vicende avvenute al di fuori del senato accademico, dove abbiamo sempre lavorato uniti». Ma a sentire i suoi colleghi, Perosa concepisce il ruolo di professore universitario come quello di uno studioso, non già come amministratore o gestore di una struttura. Ne ha una visione scientifica, niente affatto politica. Ed appare proprio questo il senso del passaggio della lettera riservato allo «scarica barile» del ministero. «Sotto la sua presidenza, la gestione culturale della facoltà di lingue ha assunto un altissimo profilo — osserva Gianantonio Paladini, docente di storia — ma la sua è una concezione che contrasta con il nuovo volto dell'università». «Vedo prevalere, fra colleghi che pure apprezzo e stimo, tendenze di tipo assembleare o politico che personalmente considero del tutto controproducenti», dice Perosa. Questa è confusione dei ruoli, secondo lui. «La sua decisione — è il parere di Paolo Costa, docente a Economia — merita il massimo rispetto, perché evidentemente il professore ha valutato di non avere l'appoggio pieno della facoltà alla sua linea, che definirei istituzionale. Posso capire le sue motivazioni, ma questo non modificherà la posizione di Ca' Foscari, che vuole dialogare con gli studenti». Mario Lolle
Persone citate: Foscari, Gianantonio Paladini, Giovanni Castellani, Mario Lolle, Paolo Costa, Ruberti, Sergio Perosa
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