Questi i retroscena della liberazione

Questi i retroscena della liberazione Questi i retroscena della liberazione Cinque lunghi anni di estenuanti trattative Dopo gli appelli di Botha, il sì di de Klerk CITTA' PEL CAPO NOSTRO SERVIZIO La liberazione di Nelson Mandela non è stata decisa con un colpo di testa del presidente de Klerk. E' stata, in realtà, il risultato di cinque anni di discussioni più o meno aspre e segrete. E' nel gennaio 1985, in un discorso al Parlamento che Pieter Botha, allora capo di Stato, propone per la prima volta al leader storico dell'Anc il suo rilascio, a condizione che rinunci alla violenza. L'offerta viene rifiutata da Mandela che, un anno più tardi, non accetta di essere scambiato al posto dei dissidenti sovietici Andrei Sacharov e Anatoly Sciaranski. Scarta anche la proposta del governo di essere trasferito nel Transkei, la sua regione natale. Il dialogo non viene però interrotto. Nel luglio 1986, Nelson Mandela ha il suo primo contatto ufficiale con un membro del governo, Kobie Coetsee, ministro della Giustizia, nella prigione di Pollsmoor, vicino a Città del Capo. Le visite si susseguono senza sortire, almeno in apparenza, risultati. Nell'agosto 1988, Mandela entra in una clinica di Città del Capo per essere sottoposto a una terapia contro la tubercolosi. Botha esprime la speranza che il leader non debba tornare nella prigione di Pollsmoor, se accetterà le condizioni perché una possibilità di questo genere si realizzi. Ma, ancora una volta, Mandela non accetta. Ciò non impedisce, tuttavia, che all'uscita dalla clinica, nel dicembre 1988, egli venga trasferito in una villa con piscina, all'interno della prigione di Paarl. Il governo gli consente di ricevere molte visite, parenti e amici, uomini di legge e di chiesa, sindacalisti e politici. Nell'aprile 1989, Botha lancia invano un nuovo appello a Nelson Mandela, chiedendogli di creare le condizioni che facilitino la sua liberazione. Il governo non gli chiede più di ri¬ nunciare alla violenza, lo prega solo di dichiararsi favorevole a una soluzione pacifica. Sorpresa: il 5 luglio, qualche settimana prima di lasciare il potere, Botha riceve Mandela a Tuynhuys, la sua residenza a Città del Capo. I due uomini confermano il loro sostegno a uno sviluppo pacifico in Sud Africa. Nello stesso luogo, de Klerk incontra il leader nero e lo rivede per annunciargli la liberazione. Intanto, altri veterani dell'Anc erano stati liberati: Govan Mbeki nel settembre 1988 e Walter Sisulu nell'ottobre 1989. Mandela ottiene comunque tutte le facilitazioni per comunicare con l'esterno: vie^.e autorizzato a far pervenire agli amici un documento che sintetizza le sue posizioni sui prossimi negoziati. Alcuni raccontano che disponeva anche di un telefono e di una fotocopiatrice. Jacques De Barriti Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Luoghi citati: Città Del Capo, Italia, Mandela, Sud Africa, Tuynhuys