SVEZIA MITO INFRANTO di Mario Deaglio
SVEZIA MITO INFRANTO SOCIALDEMOCRAZIA SVEZIA MITO INFRANTO NEL gran fragore di regimi che cadono o che, dall'Unione Sovietica al Sud Africa, subiscono radicali cambiamenti, sono passate relativamente inosservate le notizie provenienti dalla Svezia. Eppure quanto è successo negli ultimi giorni a Stoccolma riveste un'importanza non inferiore, sul piano ideale e su quello politico, alle riforme costituzionali di Mosca o al crepuscolo dell'apartheid di Città del Capo. Nell'estremo tentativo di governare una società sempre più percorsa da profondi conflitti interni, che sfociano in un'inflazione crescente e fuori controllo, il governo socialdemocratico svedese di Ingvar Carlsson ha infatti proposto una cura senza precedenti: intende trasformare la Svezia in una società «ingessata», in cui quasi tutto quello che si può bloccare in un sistema economico viene di fatto bloccato. Nella sua versione originaria, poi ritirata in mezzo all'indignazione generale, il progetto Carlsson prevedeva il divieto assoluto degli scioperi fino alla fine del 1991 ; la multa per l'astensione dal lavoro avrebbe potuto arrivare ad un milione di lire al giorno. Le trattative sindacali sarebbero state addirittura proibite. Viene però mantenuto il blocco ai livelli attuali o con piccoli aumenti predeterminati dei prezzi e dei salari, degli affitti, dei dividendi e delle imposte locali. Pur di riuscire a conservare il potere ai socialdemocratici, a loro molto vicini, le centrali sindacali svedesi hanno dato il loro assenso al piano Carlsson che, di fatto, svuoterebbe il ruolo del sindacato. Mentre quindi sulla riva Sud del Mar Baltico i polacchi hanno ormai consolidato il diritto allo sciopero, sulla riva Nord hanno rischiato di vederselo negare, per un lungo periodo di tempo, i lavoratori dell'occidentale e civilissima Mario Deaglio CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Carlsson, Ingvar Carlsson
Luoghi citati: Città Del Capo, Mosca, Stoccolma, Sud Africa, Svezia, Unione Sovietica
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