«Con la chimica centrali pulite» di M. Ver.

«Con la chimica centrali pulite» L'Enel ha avviato il piano per ridurre le emissioni degli impianti termoelettrici «Con la chimica centrali pulite» Reagenti a base di calcio trattengono lo zolfo in caldaia impedendone la diffusione nell'aria Una catena di stazioni sulle Alpi per individuare le correnti inquinate provenienti dall'estero ROMA. L'Italia, con il protocollo di Helsinki del luglio 1985, è impegnata a ridurre entro il '93 le emissioni globali di ossidi di zolfo del 30% rispetto al 1980. L'Enel si è imposta norme ancora più rigide con il Progetto Ambiente, che ha tre punti forti: sistemi di combustione a bassa emissione di ossidi di azoto; impianti di desolforazione dei fumi; sistemi avanzati di abbattimento e contenimento delle polveri. Il piano è noto come Progetto Ridox ed è diviso in due parti. Nelle centrali oggi in funzione i cosiddetti scrubber, impianti di depurazione posti a valle della caldaia che abbattono le sostanze solforose contenute nei fumi prima che questi vengano inviati al camino, saranno sostituiti da una reazione chimica preventiva che avverrà all'interno della caldaia: sorbenti a base di calcio reagendo con gli ossidi di zolfo formano particelle di solfato di calcio che vengono poi rimosse dai sistemi di captazione del particolato. Negli impianti futuri, invece, si praticherà una combusione a più stadi che limiterà la produzione di ossidi di azoto attraverso la formazione di una zona riducente e l'abbassamento della temperatura di fiamma. Le ceneri di carbone sono utili in agricoltura, nella riforestazione, nel miglioramento in genere del territorio. Nel Centro di ricerca dell'Enel presso Brindisi se ne studia l'uso nella fabbricazione del cemento, come parziale sostituto di argille, di calcare, di pozzolane naturali. Nel calcestruzzo possono sostituire una parte del cemento, migliorando le proprietà meccaniche. Possono servire alla produzione di malte, di aggregati simili alle argille espanse, nelle miscele bituminose. Infine costituiscono un ottimo fertilizzante, ricco di fosforo e potassio. Per riutilizzare il calore residuo delle centrali termoelettriche, l'Enel ha messo a punto il Progetto Capra, con due impianti sperimentali. Il calore residuo della centrale di Torre- valdaliga Sud (Roma), che è raffreddata con acqua di mare, viene riutilizzato per allevare la spigola. Quello della centrale di Tavazzano (Milano) raffreddata con acqua di fiume, è usato nelle serre per fragole, fiori e mais. Infine, le piogge acide. Il fenomeno continua a essere di origine incerta, e questo rende più difficili gli interventi. Una difficoltà supplementare è costituita dal fatto che le emissioni acidificanti non riconoscono le frontiere e dunque le misure severe prese in un Paese, se non sono imitate in quelli vicini, possono non dare benefici commisurati ai costi. Per capire meglio come si muovono le correnti, l'Enel ha installato due stazione di misura, al Sestriere e al Brennero, che studiano le caratteristiche delle masse di aria che scavalcano le Alpi. Inoltre, ha messo in programma nuove stazioni di rilevamento, a Vallombrosa in Toscana, sul Mottarone vicino al Lago Maggiore, sul Monte Gota vicino a Bordighera. [m. ver.]

Persone citate: Progetto Ridox

Luoghi citati: Bordighera, Brindisi, Helsinki, Italia, Milano, Roma, Sestriere, Toscana