Giannotta e Benzoni vanno al Vattacco

Giannotta e Benzoni vanno al VattaccoLA SFIDA DEL TELEFONO Giannotta e Benzoni vanno al Vattacco La Sip chiede 1270 miliardi al mercato. Che cosa farà l'azienda telefonica di tutti questi quattrini? Anzitutto, hanno spiegato il presidente Michele Giannotta e l'amministratore delegato Paolo Benzoni, questa iniezione di denaro servirà a due cose: 1) finanziare un massiccio piano di investimenti che quest'anno dovrebbe superare i 9000 miliardi rispetto ai 7900 dello scorso esercizio (per tenere il passo con i paesi Cee più avanzati la Sip prevede di spendere almeno 36 mila miliardi in quattro anni); 2) per migliorare la qualità del servizio. Dal prossimo bilancio semestrale la società si è impegnata a pubblicare un «rapporto qualità» in «coerenza — ha spiegato Giannotta — con i più moderni orientamenti Cee». Il dato più significativo sarà l'annuncio che il tempo medio per l'allacciamento di un nuovo impianto è sceso, su scala nazionale, da 90 giorni a un mese. Le cose vanno meglio a Milano (21 giorni contro 57 dell'88) e peggio a Roma (39 giorni contro 126). Per rispettare i tempi è stato anche varato un nuovo regolamento di servizio che prevede inoltre di abbassare su scala nazionale l'attesa, oltre la quale la Sip pagherà una penale con l'accredito della prima bolletta. Crescerà anche il numero degli abbonati: entro dicembre la Sip prevede di arrivare a 6,7 milioni di utenti e superare gli otto milioni e mezzo nel '91.

Persone citate: Benzoni, Giannotta, Michele Giannotta, Paolo Benzoni

Luoghi citati: Milano, Roma