Grandi manovre in Borsa

Grandi manovre in BorsaAl via gli aumenti di capitale per Sip, Italgas, Alitalia, Nuovo Pignone e Italia Assicurazioni Grandi manovre in Borsa Partono operazioni per2000 miliardi MILANO. In una Borsa incerta, lavorata ai fianchi da fisco e fondi e dominata da forti pressioni di vendita sui titoli-guida, partono in settimana, con il ciclo di marzo, ben cinque aumenti di capitale. In tutto saranno chiesti ai risparmiatori oltre 2000 miliardi, metà dei quali (circa 910) dovrebbero finire nelle casse della Sip, l'azienda telefonica di Stato, controllata dalla Stet, che ha già fatto sapere che farà la sua parte. Subito dopo si colloca la Nuovo Pignone (controllata dall'Eni, che al mercato chiederà 240 miliardi), seguita da Italgas (controllata dalla SnamEni, che aprirà le porte agli azionisti-utenti), Italia Assicurazioni e Alitalia, un'altra società del gruppo Iri che chiederà ai soci 565 miliardi. Vediamo alcune di queste operazioni che partiranno il 15 febbraio. Partiamo dalla Sip. La società telefonica chiede al mercato 1270 miliardi, ma in parte l'aumento di capitale (da 3400 a 4670 miliardi) sarà in forma gratuita. L'operazione è complessa e servirà alla Sip per avviare un gigantesco piano di investimenti (9000 miliardi entro il '90 e 36 mila nei prossimi quattro anni) per non perdere altro terreno rispetto ai Paesi più avanzati. Prima di tutto è previsto il frazionamento delle azioni (ordinarie e di risparmio) costituenti il capitale con la sostituzione di ciascuna azione del valore di 2000 lire con due del valore di mille lire. Successivamente il capitale salirà da 3400 a 4650 miliardi in due fasi: 1 ) una prima trance in forma gratuita che sarà assegnata agli azionisti nel rapporto di una azione ogni 10 possedute; 2) un aumento a pagamento di 910 miliardi mediante l'emissione di 910 milioni di titoli che saranno oferti nel rapporto di una azione ogni 4 possedute. Il prezzo delle nuove azioni sarà di 1300 lire, di cui 300 di sovrapprezzo. L'operazione, pilotata da Mediobanca, non sembra avere grossi problemi. In realtà la richiesta netta al mercato sarà inferiore, poco meno di 500 miliardi, perché il resto lo sottoscriveranno pro-quota la Stet (che ha il 62%) e gli altri soci istituzionali (Mediobanca, Pirelli e Bankitalia). Alla Sip, come hanno spiegato il presidente Michele Giannotta e l'amministratore delegato Paolo Benzoni, questi soldi servono soprattutto per due cose: accelerare ,gli investimenti del «piano Europa» e avviare un impegnativo «progetto qualità» il cui primo rapporto sarà pubblicato nel prossimo bilancio semestrale che confermerà per l'89 un utile di circa 500 miliardi. Decisamente innovativa anche l'operazione Italgas che trasformerà gli utenti in azionisti. «Siamo pieni di salute e possiamo garantire utili a coloro che ci accordano fiducia», ha deto l'altro giorno il presidente del gruppo torinese Carlo Da Molo annunciando di voler portare in Borsa anche la Napoletanagas dall'82 nell'orbita Italgas. Anche questa «operazione utenti», porterà nella casse del gruppo una consistente quantità di denaro (460 miliardi) per finanziarie un robusto piano di investimenti (4600 miliardi in cinque anni). L'operazione, che partirà anch'essa il 15 febbraio, prevede: l'emissione di 60 milioni di obbligazioni da 3000 lire l'una con un rendimento del 10%; un aumento di capitale a pagamento mediante l'emissione di oltre 52 milioni di azioni orinane del valore di 1000 lire che saranno offerte agli azionisti (una ogni dieci vecchie) e agli obbligazionisti (11 ogni 100) al prezzo di 2300 lire con 1300 di sovrapprezzo. L'iniziativa permetterà a 120 mila utenti del gruppo (complessivamente sono 4 milioni) di trasformarsi in azionisti Italgas. E veniamo all'Alitalia. L'operazione decisa dalla compagnia di bandiera nell'assemblea del 14 dicembre scorso prevede l'emissione di un warrant Iri pei\ l'acquisto di azioni privilegiate, per il quale verrà chiesta la quotazione in Borsa. Saranno emesse 390 milioni di azioni ordinarie del valore nominale di mille lire ciascuna, con godimento 1 gennaio '90 e un sovrapprezzo pari a 450 lire per azione. Gli azionisti potranno esercitare l'opzione tra il 15 febbraio e il 19 marzo in ragione di due azioni ordinarie ogni tre possedute, siano esse ordinarie, privilegiate o di risparmio. Con l'operazione la compagnia di bandiera conta di riequilibrare attraverso una robusta iniezione di liquidità dal mercato, una gestione appesantita da una serie di fattori esterni (contratti, infrastrutture, scioperi, tariffe). Nonostante il potenziamento della flotta (che ha comportato un intervento per oltre 280 miliardi) e l'aumento dei passeggeri ( + 12,7%) l'Alitalia ha infatti chiuso l'esercizio '89 con un disavanzo di circa 150 miliardi a fronte di un fatturato pari a 4000 e investimenti di 370 miliardi, [c. roc.l Michele Giannotta Carlo Da Molo

Persone citate: Carlo Da Molo, Michele Giannotta, Paolo Benzoni

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano