Nella notte cede la morsa dei Tir

Nella notte cede la morsa dei TirDopo quattro giorni di caos alle frontiere, Aosta isolata: molte industrie sono ferme Nella notte cede la morsa dei Tir Fatto l'accordo tra Bernini e i Cobas dei camionisti ROMA. «Doganieri, il ministro Formica ha accolto le nostre richieste. Tornate al lavoro». Ma l'appello dei sindacati è caduto nel vuoto. Per il momento lo sciopero continua. E i Tir soltanto oggi.dovrebbero togliere l'assedio, dopo l'accordo raggiunto nella notte a Padova tra il ministro dei Trasporti Carlo Bernini e i Cobas dei camionisti. I turisti della domenica, gli sciatori, ma anche i titolari di molte aziende tirano un respiro di sollievo, sempre che i camionisti si mettano in viaggio. Passeranno comunque molte ore prima del ritorno alla normalità. Ecco la cronaca del quarto giorno di caos alle frontiere. Brennero. Una lunga assemblea non ha sbloccato la situazione: soltanto lunedì i doganieri decideranno se riprendere a lavorare o proseguire l'agitazione. Dieci chilometri di Tir fermi sull'autostrada. Tarvisio. I doganieri che lavorano nelle frontiere del Friuli Venezia Giulia hanno deciso di respingere il progetto di riforma e proseguire lo sciopero «bianco» fino a mercoledì prossimo, quando a Milano si riuniranno i rappresentanti della categoria. ' Duecento Tir sono bloccati a Tarvisio, altri a Coccau e sul confine jugoslavo. Valle d'Aosta. Anche i doganieri del Monte Bianco hanno risposto no. Ieri l'autostrada per Torino era bloccata da un muro di lamiera, quasi isolata Aosta, chiuso il traforo del Monte Bianco, duecento Tir bloccati in quota sul Gran San Bernardo. Ieri sera sulla Valle è cominciato a nevicare. Altri mille autotreni fermi sul versante francese del Bianco: molti trasportano animali vivi, che muoiono a decine. E' intervenuta la polizia: i camioncon a bordo animali' devono tornare indietro, fino a Annemasse, dove è stato allestito un pool di veterinari. Per qualche ora alcuni Tir si sono messi di traverso a bloccare la strada per Chamonix, poi la polizia li ha fatti sgomberare. Intanto cresceva l'irritazione del governo francese con Roma. Frejus. Qui i doganieri non hanno mai scioperato. Per questo il traforo è stato preso d'assalto dai Tir e dalle auto. Ieri c'erano 15 chilometri di coda sul versante piemontese e altri 15 su quello francese. In Francia le scuole sono chiuse, i turisti in viaggio sono numerosi. E domani, quando i Tir si rimetteranno in viaggio, la situazione potrebbe peggiorare ancora. Brogeda. Anche al confine con la Svizzera i doganieri non hanno ripreso il lavoro. La decisione è rimandata a lunedì, ma l'orientamento prevalente sembra essere favorevole al fronte dei no: «Non abbiamo ottenuto nulla. Vogliamo più soldi, in particolare un'indennità sul lavoro di frontiera che possa incidere anche sulla pensione». La coda dei camion bloccati alla frontiera arrivava fino alla periferia di Como. [r. cri.] AOSTA DAL NOSTRO INVIATO La Vallèe, ieri. Tremila Tir bloccano gli accessi principali ad Aosta, altre decine stringono d'assedio l'ospedale e, poi, a centinaia, sono fermi sull'autostrada, lungo la circonvallazione o arrampicati sulla strada che sale al Gran San Bernardo. «Mai visto un caos simile», si sente dire in città. Al quarto giorno di protesta dei camionisti che contestano la burocrazia doganale, Aosta misura il suo disagio. «Rischiamo l'isolamento», è la preoccupazione che si avverte in Comune e in Regione, ma anche in mezzo alla gente. Ieri sera è cominciato a nevicare in tutta la Valle, una situazione già pesante si è aggravata. Le notizie sono allarmanti, si stanno esaurendo le scorte di carburante, i distributori restano chiusi a uno a uno, alcuni condomini denunciano scorte di gasolio al livello di guardia, mentre numerose aziende incontrano crescenti difficoltà nei rifornimenti e nella distribuzione della merce. Accade soprattutto in Regione Amérique, importante centro di servizi compreso fra le strade in uscita da Aosta e l'autoporto di Pollein. «Cominciano ad arrivare richieste di ferie anticipate, alcuni imprenditori propongono addirittura la cas- sa integrazione», annuncia Vittorio Mangosio, portavoce degli industriali valdostani. «Siamo praticamente fermi. Fino a venerdì abbiamo potuto servire i clienti usando stratagemmi», racconta Virgilio Vierin, uno dei soci della Lavanderia industriale, quaranta dipendenti, che serve la maggioranza degli alberghi della Valle, da Courmayeur a Cervinia, compreso il Billia di Saint-Vincent. «Ci chiedono lenzuola, asciugamani, tovaglioli. Poiché serviamo pure gli ospedali di Aosta e di Ivrea, portando fuori alcuni carichi siamo riusciti ad accontentare anche numerosi alberghi». Vierin è però pessimista. I camion assediano l'azienda, gli operai devono lasciare l'auto lontano e fare a piedi parecchi chilometri. Molti non vanno nemmeno a pranzo, si accontentano di panini. «Una situazione non sostenibile a lungo». E difficoltà denunciano anche la Dreher, le Industrie grafiche Musumeci, alcuni grandi magazzini. «Due clienti al giorno contro una media di 20-25», si lamenta Cesare Balbis, che vende apparecchi tv e impianti hi-fi. «Stessa situazione», gli fa eco il titolare di un'azienda che smercia biancheria per la casa e serve clienti anche fuori della regione. In mezzo ai Tir fermi per la protesta dei camionisti sono bloccati anche escavatori e autocarri di cantieri impegnati in lavori di ristrutturazione nel centro storico di Aosta. Inutili i solleciti, i carichi attesi per lavorare almeno domani non sono arrivati. Crescenti le difficoltà per raggiungere Aosta e i centri dell'Alta Valle. L'autostrada è bloccata a Chàtillon, dove transenne e frecce direzionali indicano l'uscita obbligatoria. Da qui si prosegue a tratti sulla statale (un autentico cantiere per i lavori di ampliamento) e a tratti lungo strade secondarie. Un saliscendi continuo, prima sulla sinistra orografica della Dora e, poi, al ponte di Quart, sulla destra, dietro il carcere di Brissogne, lungo il costruendo centro regionale di smaltimento rifiuti, localizzato in uno dei punti più bui e più freddi della regione. Lunghe code per tutto il giorno, i tempi di percorrenza si dilatano da trenta a quaranta minuti oltre la media per percorsi di un centinaio di chilometri. «Autentici colpi di freno per chi voleva fare il weekend in montagna», scuote la testa Albert Tamietto, responsabile degli albergatori valdostani. Si può arrivare senza problemi a Cervinia, meno agevole il percorso per tutti gli altri centri invernali della regione. E Courmayer, ieri, è rimasta deserta, come Aosta. Renato Romanelli Il parcheggio di Vipiteno sull'Autobrennero è completamente occupato dai Tir