Occhetto su Israele sconfessa la Valent

Occhetto su Israele sconfessa la Valent Per l'eurodeputata pei «è uno Stato razzista» Occhetto su Israele sconfessa la Valent ROMA. «Gentile ambasciatore, l'articolo di Dacia Valent non rispecchia in alcun modo l'opinione del pei. Consideriamo un grave errore esprimersi in quei termini su Israele: i severi giudizi del nostro partito e di tante altre forze politiche italiane e europee sulla politica e sui comportamenti del governo israeliano non hanno nulla a che vedere con simili, indiscriminate e insultanti invettive (...)». Con questa lettera, inviata il 31 gennaio scorso dal segretario generale comunista Achille Occhetto all'ambasciatore israeliano a Roma Mordechai Drory, di cui il settimanale Epoca dà notizia nel numero in edicola domani, il pei sembra aver formalizzato una nuova svolta politica: quella nei confronti del governo di israele. fi 28 dicembre scorso l'europarlamentare Dacia Valent, indipendente eletta nelle liste del pei, viene picchiata dalla poli¬ zia israeliana nel corso di una manifestazione del movimento «Time for peace» a Gerusalemme. Il 17 gennaio, in un articolo sul settimanale Avvenimenti, la Valent definisce «lo Stato d'Israele il più razzista del mondo» e stabilisce un parallelo tra Israele e la Germania nazista. L'ambasciatore Mordechai Drory se ne lamenta per iscritto con Occhetto, che risponde con la lettera citata sopra. Si tratta di una presa di posizione, si legge su Epoca, che non ha precedenti nella storia dei rapporti tra il pei e i governi di Israele e che corona un processo di riawicinamento reso possibile dal recente viaggio di Giorgio Napolitano, ministro degli Esteri del governo-ombra, a Gerusalemme, e da una serie di incontri realizzati con la mediazione di Janichi Cingoli, un intellettuale ebreo milanese, militante comunista da sempre. [Agi]

Persone citate: Achille Occhetto, Dacia Valent, Giorgio Napolitano, Mordechai Drory, Occhetto, Valent

Luoghi citati: Germania, Gerusalemme, Israele, Roma