ECCO I SEGRETI DELLA GRAFICA

ECCO I SEGRETI DELLA GRAFICA ECCO I SEGRETI DELLA GRAFICA IL cosiddetto «graphic design» è un lavoro creativo complesso. Si tratta di visualizzare un'idea per uno scopo preciso e ciò comporta parecchi problemi. Oltre a quelli della percezione visiva, occorre individuare il pubblico al quale il messaggio è diretto e affrontare ardue questioni tecniche. Inoltre bisogna conciliare le esigenze del committente e la libertà inventiva. Senza contare la necessità di un «segno» personalizzato e i pericoli della sua obsolescenza. In genere il lettore o chi guarda sorvola su queste cose e l'occhio si posa distrattamente sulla pagina del giornale, sulla copertina del libro, sul manifesto, sul marchio, sulla sigla televisiva. Senza pensare alle lunghe ricerche che ci sono dietro, alla loro efficacia o meno. E così facendo — cioè subendo passivamente quelle immagini — rinuncia alla possibilità di una lettura critica. Come tentare di ovviarvi? Se lo è proposto Lo Nuova Italia Scientifica con una apposita collana di agili volumi, intitolata «Il progetto grafico». Diretta da Giovanni Lussu il quale è convinto che i libri siano «la vera matrice della grafica e non i libri con le figure ma i libri scritti, i libri da leggere». Finora ne sono usciti quattro. Non aridi, pedanti manuali bensì la stimolante presentazione di quattro forme diverse di fare grafica., attraverso alcune storie esemplari di altrettanti protagonisti italiani della comunicazione visiva. La serie è iniziata con «Racconti di grafica» di Mario Cresci, fotografo e designer o, come lui si definisce, «fabbricatore d'immagini». In un centinaio di pagine, mediante alcuni lavori significativi, la sua singolare esperienza in Basilicata, incominciata negli Anni 60 e non ancora conclusa. Il suo sogno, conciliare la produzione artigianale, ricca di memorie, con quella di serie. In particolare contribuire, con mezzi grafici, allo sviluppo della «cultura del progetto» nel Sud. Il secondo volume è intitolato «Il grafico redattore» ed è dedicato a Gianfranco Torri di «Extrastudio» di Torino. Anche in questo caso, alcuni suoi lavori significativi per far capire come il «raccontare per immagini» sia quasi sempre il risultato di fertili discussioni di un composito gruppo di lavoro. Il grafico vi apporta la sua specifica competenza, spesso con risultati decisivi, come conferma la sua pluriennale esperienza con la rivista «Sisifo». Il terzo e quarto volume, usciti adesso, riguardano altri due grafici assai noti. Vale a dire Roberto Pieraccini e uno studio da lui compiuto per la Olivetti. L'autore collabora con tale azienda dal 1964 e ne ha realizzato, numerose campagne d'immagine. La scelta di presentare solo il proprio lavoro con un unico committente ha lo scopo di dimostrare la sua unitarietà creativa, anche in momenti diversi della comunicazione, in circostanze differenti. L'altro volume s'intitola «Storyboard», ossia le visualizzazioni grafiche utilizzate per pubblicizzare un ciclo di film, per sigle televisive o marchi animati. L'autore è Alfredo De Santis e il suo «segno» è sempre carico di dinamicità, come evidenziano gli esempi riportati nel libro. Dinamicità sempre molto efficace perché, come ricorda la frase di Rudolf Arnheim che fa da epigrafe, «il movimento è il più forte richiamo visivo dell'attenzione». Appunto quell'attenzione che questa collana si propone di stimolare.. [f. v.] Alfredo De Sanlis: la sagoma del cinema muto

Persone citate: Alfredo De Santis, Gianfranco Torri, Giovanni Lussu, Mario Cresci, Roberto Pieraccini, Rudolf Arnheim

Luoghi citati: Basilicata, Italia, Torino