Quattro sciatori morti sotto le slavine

Quattro sciatori morti sotto le slavine Alta temperatura e imprudenza hanno provocato sciagure in Svizzera, Alto Adige e Val d Aosta Quattro sciatori morti sotto le slavine Feriti una decina di milanesi e un valdostano: tre gravi Quattro morti e. decine di feriti, di cui tre gravi, sono il tributo di vite e di sangue pagati a causa della caduta di immense slavine, precipitate in quest'ultimo caldo fine settimana in alcune località dell'arco alpino. Tre ragazzi sono morti travolti da una valanga mentre sciavano a Monte Spicco, all'inizio della valle Aurina, vicino al confine tra Alto Adige ed Austria. Sono Herbert Obergasteiger, Georg Ausserhofer, entrambi di 18 anni e Robert Hopfgartner, di l'i. Erano esperti sciatori, conoscevano molto bene la zona perché nativi del luogo, ma forse è stata proprio la loro eccessiva confidenza con la montagna a metterli nei guai. Nel primo pomeriggio di ieri avevano infatti abbandonato la pista proprio nel punto in cui un cartello raccomandava di non farlo, ricordando a tutti che in quell'area è elevato il pericolo di improvvise valanghe. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati proprio gli sci di uno dei ragazzi uccisi a «tagliare» in superficie la massa di neve non battuta e a provocare la caduta di una valanga alta 200 metri che, con un fronte di 50, li ha travolti. Sul luogo, a quota 2100 metri, sono subito accorsi i soccorritori: carabinieri, Guardia di Finanza, volontari del Soccorso Alpino, maestri di sci e l'elicottero del pronto soccorso. Dopo 25 minuti è stato individuato il punto dove i ragazzi erano stati sepolti ma, al momento del recupero i soccorritori si sono subito accorti che per i tre giovani non c'era più nulla da fare. Come ha raccontato uno dei soccorritori, già in precedenza i ragazzi erano stati avvertiti di non lasciare la pista battuta, dato che la temperatura particolarmente elevata di questi giorni lasciava prevedere la caduta di valanghe nella zona. Un altro grave incidente è avvenuto sul confine fra Italia e Svizzera. Nel primo pomeriggio di ieri una slavina ha investito diverse comitive di escursionisti lombardi in gita sul monte San Bernardino, località sciistica tra il Canton Grigioni ed il Canton Ticino, molto frequentata dagli sciatori lombardi perché facilmente raggiungibile e perché attrezzata con numerose piste da sci, sia da discesa che da sci-escursionismo. La massa nevosa precipitata all'improvviso ha ucciso un turista e ne ha feriti dieci, dei quali tre in modo molto grave. La vittima è un giovane di Crema. E' Antonio Ghisetti. Aveva 20 anni. I famigliari sono subito stati avvisati della disgrazia. Sono invece milanesi gli altri sci-escursionisti rimasti feriti. Quelli gravi, imbarcati su un elicottero, sono stati ricoverati all'ospedale San Giovanni di Bellinzona. Sono Delia Claudio, di 33 anni, Monica Savonito di 28 e Luca Gennaro di 31. Per loro ieri sera la prognosi era riservata, anche se non sarebbero in pericolo di vita. La valanga, larga 400 metri e lunga 800, si è staccata dal Pizzo Uccello del San Bernardino ad un'altezza di 2200 metri. Fuori pista per effettuare sci alpinismo c'erano in quel mo¬ mento non meno di 50 gitanti. Sono stati investiti da una massa nevosa di decine di migliaia di metri cubi. Una ventina di loro sono rimasti seppelliti. Quasi tutti, anche quelli feriti sono riusciti a mettersi in salvo. Per uno di loro però non c'è stato niente da fare. Lo hanno estratto i soccorritori ormai privo di vita. I soccorsi sono immediatamente scattati. Sul posto tre elicotteri, numerosi cani antivalanga e decine di soccorritori. Ieri sera le ricerche continuavano con l'ausilio delle foto-cellule, anche se sotto la neve non dovrebbero essere rimasti altri sci-escursionisti. Una terza slavina ha ferito un torinese in Valle d'Aosta, in località Planaval, a circa 2000 metri di quota, nel comune di La Salle. La vittima è Oreste Vilanis Viani, di 36 anni, originario di Torino, ma insegnante ad Aosta. L'uomo, in compagnia di tre conoscenti, stava compiendo un'escursione sci alpinistica quando, anziché aggirare un cumulo di neve «ventata», co¬ me avevano fatto i suoi amici, lo ha tagliato provocando la valanga di modeste proporzioni, che lo ha travolto e trascinato a valle per un centinaio di metri. I compagni di escursione se ne sono però subito accorti e hanno dato l'allarme. Sul posto sono intervenute le guide alpine e le unità cinofile che hanno estratto dopo poco il Villanis. E' stato trasportato in elicottero all'ospedale di Aosta, dove i sanitari gli hanno riscontrato la frattura del bacino e contusioni in varie parti del corpo. A tradire tutti gli escursionisti è stata soprattutto l'alta temperatura, causa principale dei tre incidenti. Capita da un po' di anni, da quando le condizioni dell'ambiente alpino si susseguono sempre uguali. Scarse precipitazioni all'inizio di stagione, e qualche nevicata consistente a gennaio, febbraio. In questo modo la neve fresca si deposita su uno strato di neve gelata e basta un leggero aumento della temperatura per provocare lo «scollamento» dei due strati.

Persone citate: Antonio Ghisetti, Bellinzona, Delia Claudio, Georg Ausserhofer, Herbert Obergasteiger, Luca Gennaro, Monica Savonito, Oreste Vilanis Viani, Robert Hopfgartner, Villanis