Uccisi 10 turisti israeliani di Aldo Baquis

Uccisi 10 turisti israeliani Uccisi 10 turisti israeliani TEL AVIV. Dieci turisti israeliani sono stati uccisi ed altri venti sono rimasti feriti nell'attacco compiuto ieri da un commando di un'organizzazione islamica ancora non identificata contro un autobus in una località desertica a 60 chilometri a Est del Cairo. Secondo una prima ricostruzione, gli attentatori, che viaggiavano a bordo di una «Peugeot 505» e avevano il volto coperto, hanno sparato raffiche di mitra e lanciato bombe a mano contro l'autobus facendolo uscire di strada. A quanto pare, in un secondo tempo, sono penetrati fra i rottami del veicolo e hanno sparato altre raffiche sui passeggeri. «Ho visto l'autobus pendere su un fianco, con i finestrini posteriori e laterali infranti e le pareti carbonizzate», ha riferito un giornalista israeliano, transitato presso il luogo dell'attentato mezz'ora dopo la sua conclusione. «In quel momento — ha aggiunto — si notavano molti feriti sul terreno e un gran numero di curiosi. Ma io sono stato allontanato dalle Forze di sicurezza egiziane». La televisione israeliana ha riferito la scorsa notte che, a differenza degli aerei della compagnia di bandiera El-Al, gli autobus che trasportano in Egitto ogni anno decine di migliaia di turisti israeliani, non sono protetti da agenti in borghese. «Gli egiziani vietano l'in- gresso di persone armate», ha spiegato l'organizzatore della gita i cui partecipanti sono stati vittime dell'attentato. «Questo episodio dimostra che l'odio verso Israele continua ad impazzare in questa zona», ha detto il premier Yitzhak Shamir in un primo commento rilasciato quando il bilancio definitivo delle vittime e la paternità dell'attentato non erano stati ancora chiariti. «Mi auguro — ha aggiunto — che le autorità egiziane sappiano catturare e punire i responsabili». Sull'identità degli attentatori, ieri si facevano varie ipotesi. In Israele si ricordavano in particolare i due precedenti attentati compiuti in suolo egiziano contro cittadini israeliani e rivendicati da «Rivoluzione egiziana», un'organizzazione islamica che da tempo si riteneva neutralizzata. Per l'attentato di ieri, i principali indiziati eranr , fondamentalisti islamici egiziani o qualche gruppo radicale palestinese che avrebbe inteso — con un gesto clamoroso — far fallire il prossimo incontro a tre fra i ministri degli Esteri di Israele, Egitto e Stati Uniti e l'eventuale avvio di un dialogo israelo-palestinese. Ieri, appena appresa la notizia, il ministro israeliano degli Esteri, Moshe Arens, si è subito messo in contatto con l'omologo egiziano Esmat Abdel Meguid e ha con lui concordato un'operazione di soccorso ai feriti. Nella tarda serata di ieri è decollato un «Hercules» dell'aviazione israeliana, incaricato di riportare subito in patria le salme delle vittime e i feriti in grado di sopportare il viaggio. Interrogato a caldo dalla te-,, levisione, Shamir ha detto di non sapere ancora quali conseguenze l'attentato potrebbe avere sulla riunione del comitato centrale del suo partito Likud che il 7 febbraio deciderà probabilmente la sorte del processo di pace. In quell'occasione, infatti, Shamir dovrà difendere la politica del governo di imita nazionale da lui presieduto dagli attacchi dei «falchi» guidati dal gen. Ariel Sharon. Ieri costui ha già dichiarato: «Occorre combattere il terrorismo con decisione e senza compromessi, sia fuori dai nostri confini, sia in Cisgiordania e a Gaza dove perdura da oltre due anni». Dal territòrio egiziano negli ultimi anni diversi guerriglieri palestinesi hanno cercato di penetrare il confine per effettuare attentati: nel marzo del 1988 tre guerriglieri entrati in Israele s'impossessarono di un autobus di linea, uccidendo tre civili e ferendone nove prima di cadere sotto il fuoco degli agenti anti-sommossa. Il 5 dicembre scorso i militari israeliani uccisero cinque guerriglieri che si erano infiltrati nel deserto del Negev. armati con fucili d'assalto e 51 bombe a mano. Aldo Baquis Il presidente egiziano Mubarak durante un recente colloquio con il leader dell'Olp Yasser Arafat

Persone citate: Ariel Sharon, Esmat Abdel Meguid, Moshe Arens, Mubarak, Shamir, Yasser Arafat, Yitzhak Shamir

Luoghi citati: Cisgiordania, Egitto, Gaza, Israele, Stati Uniti, Tel Aviv