«A Rabta Gheddafi sforna armi chimiche»
«A Rabta Gheddafi sforna armi chimiche» LIBIA Secondo Bonn la fabbrica ora è operativa «A Rabta Gheddafi sforna armi chimiche» WASHINGTON. L'impianto chimico di Rabta in Libia «è operativo» e quest'anno produrrà mille bombe, che potranno essere impiegate dai missili Sam 7, dagli aerei Sukhoi e dall'artigilieria forniti a suo tempo dall'Urss a Gheddafi. Lo ha affermato ieri la rete tv Cbs, attribuendo la notizia a un portavoce del governo della Germania occidentale: il governo tedesco, avrebbe riferito il portavoce, ha comunicato alla commissione Esteri della Camera a Bonn che dal presunto impianto farmaceutico di Rabta escono in realtà bombe chimiche. Nel dicembre '88, l'allora presidente Reagan aveva accusato Gheddafi di preparare la guerra chimica, e aveva minacciato di bombardare Rabta, ma il colonnello aveva smentito. I Sam 7 hanno un raggio di soli 200 chilometri, mentre i cacciabombardieri Sukhoi ne hanno uno di 600, e possono quindi raggiungere anche l'Italia meridionale. La capocommessa dell'impianto libico era una ditta tedesca, la Imhausen, il cui direttore si suicidò all'apice dello scandalo. La Germania si era impegnata a non esportare materiale bellico alla Libia, ma la Imhausen aveva violato gli accordi. Dal dicembre '88 al febbraio '89, ossia anche dopo l'ingresso di Bush alla Casa Bianca, si temette una nuova crisi tra gli Usa e la Libia sull'impianto di Babta. La questione venne risolta in sede intemazionale, con la mediazione anche dell'Italia, dietro promessa di Gheddafi di limitarsi alla produzione farmaceutica. Il colonnello avrebbe mancato alla parola. Sulla notizia della Cbs, che sembra basarsi su una indiscrezione dei servizi segreti israeliani, non hanno ancora fatto commenti la Casa Bianca né il Dipartimento di Stato.
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