La protesta a Cherasco «I camion della cava rovinano le strade»

La protesta a Cherasco «I camion della cava rovinano le strade» Parlano i consiglieri di una frazione La protesta a Cherasco «I camion della cava rovinano le strade» CHERASCO. Le polemiche c'erano già state in occasione del Consiglio comunale del 9 giugno dell'anno scorso al momento della concessione per l'apertura della cava della ditta Peisino, in località Piana-San Giovanni, nel rio dell'Angetta, poco a monte del ponte. «Lo avevo già detto in quella occasione — afferma l'assessore Angelo Martini, eletto dalla frazione — che il grave problema era il trasporto del materiale su strade non adatte ai mezzi pesanti utilizzati dalla ditta». «Due sono gli inconvenienti che la gente lamenta — aggiunge l'altro consigliere della frazione, Domenico Dogliani —: le strade sono rovinate dal carico sproporzionato degli automezzi e gli utenti normali hanno difficoltà di circolazione anche per la larghezza dei camion: talvolta è un problema trovare un posto per liberare la carreggiata». I camion che trasportano il materiale della cava spesso sarebbero troppo pieni e nelle curve lascerebbero cadere pie¬ tre creando situazioni pericolose. Inoltre dai Picchi i mezzi non vanno a imboccare la provinciale, ma proseguono sulla comunale di Piana Bassa per scendere direttamente a Stura. Dall'assessore Martini è giunta la proposta di far rinsaldare la stradicciola che arriva a Stura lungo il rio dell'Angetta, ma a parte l'impatto ambientale, alcuni proprietari dei terreni non sarebbero d'accordo. «Quello che ritengo inaccettabile è un certo modo di agire — continua Dogliani —, i camion hanno fatto dei buchi e degli avvallamenti spaventosi; alcuni sono rimasti, quelli più grossi senza che nessuno del Comune intervenisse sono stati colmati con cemento dalla stessa ditta Peisino, creando delle creste anche pericolose per i normali automezzi». Gli amministratori comunali eletti nella frazione hanno ora chiesto una verifica sulla quantità di materiale già estratto per valutare se l'autorizzazione è stata o meno rispettata, [b. t.]