«Ma siamo utilizzati male»

«Ma siamo utilizzati male» Lettera aperta al Comune per chiedere una migliore organizza2ione del servizio «Ma siamo utilizzati male» Cuneo, accuse del sindacato dei vigili urbani CUNEO NOSTRO SERVIZIO Sarebbe l'amministrazione comunale a frenare un maggior coinvolgimento del corpo dei vigili urbani nella tutela della sicurezza e della tranquillità dei cittadini del capoluogo, messa in forse da recenti ripetuti episodi di violenza: questa, per lo meno, è l'opinione degli aderenti al Silpol, il sindacato italiano dei lavoratori di polizia locale, l'organizzazione di categoria autonoma alla quale aderiscono 23 dei 52 agenti in servizio in città. «Da tempo chiediamo alla amministrazione comunale una riorganizzazione dei servizi di vigilanza urbana, con una conseguente presenza più costante su tutto il territorio e, in particolare, nelle ore serali, nel centro storico — dicono i rappresentanti sindacali in una lettera aperta inviata ieri al sindaco Elvio Viano, al prefetto Felice Sorgi, agli assessori comunali al personale ed alla polizia municipale, nonché ai capigruppo di tutti i partiti presenti in consiglio —. Ma il Comune si è sempre trincerato dietro il paravento dell'esiguità dell'organico». Si tratta di una tesi che il Silpol rifiuta. «Fino a pochi anni fa—prosegue la lettera —, quando operavano addirittura 14 agenti in meno, le pattuglie in servizio erano cinque, divise in due turni diurni. Una pattuglia era anche sempre presente dalle 19,30 alle 23. Nel periodo estivo, inoltre, il servizio serale veniva rafforzato con altre due pattuglie e l'orario si protraeva fin dopo la mezzanotte. A quell'epoca gli spericolati del volante ed i fracassoni erano generalmente individuati e convinti a non nuocere ulteriormente. Non pochi episodi di microdelinquenza sono stati stroncati sul nascere dai vigili urbani». Ben dicersa la situazione at¬ tuale nell'analisi contenuta nel documento del Silpol: «Oggi opera una sola pattuglia per turno, ma non sempre è disponibile ad intervenire, poiché è impegnata nel salvaguardare l'incolumità degli studenti all'entrata ed uscita delle scuole, o a scortare funerali. Numerose chiamate per incidenti stradali rimangono inevase. E' una realtà che può essere facilmente verificata confrontando i sinistri rilevati quando esisteva un servi¬ zio più attivo, 400-500 per anno, contro gli attuali 150 circa. Solo nel caso dei manifestazioni culturali e sportive i vigili in servizio aumentano di numero, ma sono per lo più destinati alla interdizione del traffico veicolare». Un'altra delle critiche che il Silpol rivolge alla gestione del corpo riguarda l'utilizzo degli straordinari. «Il monte ore a disposizione della polizia municipale per il 1989 — si dice ancora nella lettera — era di 3.640 ore (elevabili per contratto a 6.240), ma è stato solo parzialmente usufruito. Sono state sfruttate, infatti, soltanto 2.281 ore di servizio straordinario, di cui un terzo prestato dagli ufficiali e sottufficiali del Corpo. La maggioranza delle ore restanti sono servite per il disbrigo delle pratiche d'ufficio e per il piantonamento del portone del municipio, durante le sedute di consiglio comunale, della Giunta e delle commissioni. Sono quasi nulli, invece, i servizi speciali serali». «I recenti episodi di delinquenza ed il sensibile aumento di scippi, furti di auto e negli alloggi, la diffusione della droga, stanno suscitando sgomento ed indignazione nella cittadinanza — dice il segretario del Silpol di Cuneo, l'agente Francesco Mingione —. Siamo sempre stati disponibili a contribuire ai servizi dì prevenzione contro questi fenomeni. Non voghamo che i vigili urbani siano identificati soltanto come «quelli dalla multa facile», ma piuttosto riteniamo che gli uomini in servizo non debbano essere distolti dalle loro funzioni specifiche, e dirottati ad altre attività, a scapito delle svolgimento delle mansioni che competono loro per legge». Il Silpol ha inoltre richiesto su questo argomento un incontro urgente con il sindaco e l'assessore alla polizia municipale, e successivamente con il Prefetto. Em. ho.] Ci vi eh al lavoro. Non vogliono più essere identificati come «quelli della multa facile» (Telefoto Bedino)