La Samp contro Lanese

La Samp contro Lanese DERBY DELLA LANTERNA La gara di Genova si gioca per ora con parole forti La Samp contro Lanese Così i doriani: «E' compaesano di Scoglio, con lui perdiamo sempre» Il sindaco fa il pompiere: «Ci vuole lealtà, in campo e fuori» GENOVA. E' sceso in campo anche il sindaco, Cesare Campart, per stemperare le tensioni. Mercoledì ha convocato in Comune Genoa e Sampdoria al completo: dirigenti, allenatori, capitani e anche i responsabili della tifoseria organizzata. Ci voleva qualcuno che facesse da pompiere, ormai si era arrivati a livelli di guardia. Tutta colpa di una frase di Signorini, che era stata riportata monca dalla «Domenica Sportiva», mentre nel telegiornale regionale era stata trasmessa integralmente. «Sarà un derby di cuore e di sangue», aveva detto il capitano genoano e Pietro Vierchowod si era fatto carico di rispondergli, e senza troppa diplomazia: «Una frase brutta, che contribuisce ad aumentare la tensione. Un professionista non dovrebbe mai parlare così. E poi, poverini, se a loro basta vincere il derby e salvarsi dalla retrocessione, vuol dire che sono proprio una squadra da B». Controreplica di Signorini: «Ho il diploma di scuola media superiore e sono convinto di sapermi esprimere. Se qualcuno vuole capire come fa comodo a lui, non so cosa farci. Ho tanti amici nella Sampdoria, ma Vierchowod per strada non saluta nemmeno». «I nostri derby — ha detto il sindaco Campart — sono sempre stati portati ad esempio anche fuori Genova per la lealtà in campo e sugli spalti. E sono convinto che sarà così anche domenica». Ma la pace definitiva l'ha sancita il presidente Mantovani: «Sarà un derby di cuore e di sangue» ha detto ripetendo volutamente la stessa frase di Signorini. E poi: «Un derby senza lotta non è un derby. Le nostre sfide sono combattute e accese, ma sempre nel rispetto dell'avversario». La Sampdoria se non vince esce dalla lotta per lo scudetto, ma è soprattutto il Genoa che sente la partita. E Franco Scoglio, il professore, guida la carica: «Un derby non è mai una partita come le altre. Discorsi e dibattiti ne sentiremo in tutte le salse fino alle 14,59 di domenica. Se perdiamo ci rimarremo sicuramente molto male, però sappiamo che il nostro primo obiettivo è la salvezza. Noi conosciamo perfettamente le nostre prospettive e poco quelle degli altri. Ma non è così per tutti, mi accorgo che molti sanno alla perfezione persino i calendari di Udinese e Fiorentina, nostre avversarie dirette nella lotta per la salvezza». La frecciata è per il solito Vierchowod, ma nemmeno Boskov è risparmiato da Scoglio; «Ha ragione quando dice che non avrei dovuto parlare troppo all'inizio del campionato. E ha anche ragione ad insistere che una squadra come la no¬ stra, al primo anno di serie A, avrebbe dovuto pensare esclusivamente alla salvezze e non illudersi. E' tutto vero. Però, mi permetto di aggiungere che la nostra è una squadra straordinariamente giovane. E così abbiamo l'obbligo verso i nostri tifosi di dare il massimo per vincere questa sfida senza dimenticarci che siamo al primo anno di serie A». E' con orgoglio che il professore snocciola i dati anagrafici della sua squadra: «Quando i giornali fanno i nomi di Fontolan e di Eranio dovrebbero segnalare anche la data di nascita: 1966. E la lista è lunga: Fiorin, Ruotolo, Aguilera e lo stesso Perdomo, che in fondo ha solo 25 anni». Arbitrerà il messinese Lanese, compaesano di Scoglio, e questo ha scatenato commenti maligni da parte sampdoriana: «E' amico del professore e tra l'altro a noi non ha mai portato fortuna. Nell'86 era lui l'arbitro quando a Roma contro i giallorossi perdemmo la finale di Coppa Italia; era sempre lui che l'anno successivo diresse a Torino lo spareggio con il Milan per entrare in Coppa Uefa e infine, 15 giorni fa, Lanese fischiò a quattro minuti dalla fine il rigore in favore della Juventus che ci eliminò dalla Coppa Italia». Gessi Adamoli

Luoghi citati: Comune Genoa, Genova, Italia, Roma, Torino